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Calcio

Barcellona-Real Madrid, il Clasico da due miliardi di euro

Barcellona-Real Madrid, il Clasico da due miliardi di euro

Il Clasico tra Barcellona e Real Madrid, rinviato per le proteste dopo l’arresto dei leader dell’indipendentismo catalano, ripropone un’opposizione calcistica molto sentita, spesso ostentata. Il Barcellona si racconta come “più di un club” anche per reazione all’aura di potere che circonda il Real Madrid. Una squadra che è stata la migliore ambasciata nel mondo della Spagna durante gli anni del Franchismo, utilizzata come elemento propagandistico al di là di legami organici non del tutto presenti.

Valverde: “Il calcio deve unire”

“Tutte le sfide contro il Real Madrid sono difficili. Dobbiamo cercare di applicare il nostro gioco, a prescindere dalla formazione di Zidane” ha detto Valverde alla vigilia. Il tecnico del Barcellona non teme problemi di ordine pubblico. “Le persone possono esprimersi liberamente, fintanto che c’è rispetto per tutti. Non so cosa accadrà d’ora in poi, ma posso dire che il calcio deve unire, non separare. Noi pensiamo solo ai 90′ di gioco”.

Real e Barcellona, le potenze economiche d’Europa

E’ la sfida fra due delle squadre più preziose del mondo. Secondo Transfermarkt, le rose valgono più di un miliardo di euro. Due potenze economiche, due colossi commerciali, con la benedizione della ricchezza e l’onere di una tifoseria che si aspetta una precisa idea di bel gioco insieme alle vittorie.

L’appeal del Clasico lo rende un’occasione unica per gli sponsor. Il Barcellona ha un contratto con Rakuten da quasi 60 milioni di dollari all’anno con un bonus di 1,5 milioni per la vittoria della Liga e 5 per il successo in Champions. Il Real ha rinnovato con Emirates per 70 milioni di euro a stagione fino al 2022.

Il Clasico fra le regine degli sponsor

Le due squadre dominano la “Football Money League“, il report annuale dell’agenzia Deloitte sui club più ricchi del calcio europeo. Grazie ad un fatturato di 750,9 milioni di euro il Real Madrid ha riconquista la prima posizione che mancava dalla stagione 2014-15, staccando la seconda classificata (Barcellona) di 60,5 milioni di Euro, secondo maggiore gap mai rilevato.

Il Real è il primo club ad aver raggiunto questo fatturato. Il dato si riferisce alla stagione 2018-19, conclusa con la terza vittoria consecutiva in Champions League, e si spiega con l’aumento dei ricavi commerciali (+54,8 milioni). Con 356,2 milioni di Euro, il Real Madrid attualmente ha i ricavi commerciali più elevati al mondo, a testimonianza dell’appeal internazionale di cui gode il marchio delle merengues.

Il Barcellona mantiene comunque una fortissima base social. Ogni post della squadra su Tik Tok secondo la ricerca della società “GolfSupport.com” con i dati dell’“Influencer Marketing Hub” può garantire oltre 770 euro per qualsiasi opportunità di pubblicità o promozione, oltre 300 in più rispetto al Real.

Il Camp Nou e il mito fondativo dell’indipendenza catalana

I due colossi della Liga, che si dividono il 22% delle risorse derivanti dai diritti tv del campionato anche dopo il passaggio alla contrattazione collettiva, vivono un’opposizione radicale. I tifosi del Barcellona, che cantano “Independencia” al minuto 17:14 di ogni tempo in riferimento alla sconfitta contro le truppe del re di Spagna nel 1714 che segnò la fine della Guerra di successione spagnola, è diventato una zona franca. Il teatro di espressione di un’orgoglio che, come quello serbo con la battaglia di Kosovo Polje, ha trasformato una sconfitta nel principio di un mito fondativo.

L’opposizione contro il Real, in quanto incarnazione del “franchismo”, parte da due eventi indissolubili. L’omicidio dell’allora presidente del Barcellona, Josep Sunyol, i 6 agosto 1936, e la presenza di Santiago Bernabeu con le truppe di Franco che entrano a Barcellona il 26 gennaio 1939.

Messi e Sergio Ramos, simboli della rivalità

Nella sua versione calcistica, inizia tutto con l’11-1 delle merengues al Chamartin nella Copa del Generalissimo 1943. Inizia, agli occhi del Barcellona, la trasformazione del Real nella squadra del regime. Arriveranno poi Raimundo Saporta, l’uomo che fa sbarcare il Real nel panorama internazionale, e lo stadio Bernabeu.

Negli ultimi anni, l’opposizione si è racchiusa intorno a Messi e Cristiano Ronaldo, prima del passaggio di CR7 alla Juventus. E che oggi si specchia in Messi e Sergio Ramos, il Pibe tutta gioia e tutta bellezza e il capitano del Real di efficienza scintillante, simbolo di una città che dagli anni Ottanta ha cominciato a guardare al futuro. Due icone di una partita che non sarà mai come le altre.

Leggi anche – Clasico, Messi racconta i retroscena e risponde a Zidane

Alessandro Mastroluca

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Alessandro Mastroluca

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