Come giocherà il Napoli con Gattuso? La domanda sorge spontanea, e la risposta non è così scontata. Il ritorno al 4-3-3 sembra più di una semplice possibilità. Il modulo è nel dna recente del Napoli ed è diventato il vestito della sua prima stagione completa al Milan. L’esperienza recente in rossonero diventa illuminante anche perché a Napoli ci sono giocatori per dare forma a quella stessa visione di gioco.
La costruzione inizia dal basso
Inizialmente Gattuso si era presentato con uno stile di gioco diverso: baricentro basso, ripartenze, calcio verticale. Ma dal precampionato 2018 e lungo tutta la scorsa stagione ha ribaltato le prospettive. Ha perfezionato la costruzione dal basso e la fluidità sulle fasce attraverso gli scambi continui tra terzino, mezzala e ala.
Difficile al momento, vista la lista di infortuni, che Gattuso possa uscire dal quartetto Di Lorenzo-Manolas-Koulibaly-Mario Rui. Il portoghese potrebbe rimanere più basso, e magari essere più coinvolto nella fase di regia nel momento di far uscire il pallone dalla difesa, un po’ come succedeva a Rodriguez nel Milan di Gattuso: in questo modo il Napoli potrebbe guadagnare un’opzione di gioco in più se gli avversari riescono a chiudere bene le linee di passaggio verso il centrocampista basso davanti alla difesa.
Decisivi gli inserimenti delle mezzali
Un ruolo in cui Allan dovrebbe restare la prima scelta. Gattuso, che ha annunciato il suo staff, al Milan ha gradualmente privilegiato Bakayoko a Biglia. Dunque ha rinunciato un playmaker classico, più compassato nella gestione del pallone, per un centrocampista dinamico che ha permesso alla squadra di scalare velocemente in pressing in avanti o scivolare in orizzontale nella zona della palla.
Gattuso chiede alle sue mezzali di inserirsi costantemente nello spazio liberato dai movimenti dell’esterno d’attacco di riferimento. Un compito che ha ben interpretato Kessie a destra, mentre a sinistra Bonaventura ha sfruttato meglio di Paquetà i tagli verso l’interno di Calhanoglu, schierato spesso come ala.
Il turco occupava una porzione di campo affine a Insigne nel Napoli di Sarri, un po’ ala un po’ trequartista aggiunto. Alle sue spalle, dunque, serve un giocatore che sappia occupare lo spazio lasciato libero all’esterno e che possa coprire più campo velocemente quando c’è da tamponare le ripartenze. Da questo punto di vista, è ipotizzabile che Zielinski si mantenga mezzala sinistra con Fabian Ruiz a destra.
Il tridente d’attacco: le possibili scelte di Gattuso
In attacco, Gattuso cerca simmetrie di movimenti sui due lati. Per questo, si può ipotizzare che a destra Lozano possa essere schierato più spesso, dal lato del piede forte, per facilitare lo stesso tipo di interscambi con Fabian Ruiz che si vedranno prevedibilmente a sinistra. Anche se il messicano non ha bisogno di rientrare, come invece Suso per portarsi la palla sul sinistro, per questo la posizione di Ruiz potrebbe diventare un fattore decisivo.
C’è però un’altra interessante possibilità che Gattuso potrebbe esplorare, in questo sacrificando Insigne in nome di una maggiore velocità nelle due fasi: Mertens o Zielinski come esterno d’attacco con Elmas alle sue spalle da mezzala.
Questo meccanismo funzionava con un centravanti come Krzysztof Piatek che abbassava la difesa avversaria per poi proteggere il pallone e attaccare la profondità. Vista l’importanza della creazione degli spazi negli ultimi trenta metri, non sarebbe sorprendente vedere Milik diventare la prima scelta per il ruolo di centravanti. Le difficoltà di inserimento nel quadro offensivo del Milan di Higuain suggerisce che Mertens e Llorente potrebbero trovare meno spazi.
La fase difensiva
Nel corso della scorsa stagione, il Milan aveva corretto alcune mancanze nella fase di pressing, anche se la squadra ha comunque mantenuto la tendenza a difendere bassa, cercando di chiudere le linee di passaggio. Mentre tanti dei giocatori del Napoli si erano abituati con Sarri ad andare costantemente a cercare il recupero nelle zone medio-alte e non si sono adattati benissimo a una difesa più posizionale con Ancelotti.
Gattuso ha dimostrato di voler perseguire una fase difensiva in cui i giocatori devono occupare gli spazi in maniera organizzata e ordinata, senza andare a pressare forte. Le sue squadre preferiscono aspettare, chiudere le linee di passaggio e poi avviare la transizione. Per questo servirà comunque un contributo rilevante degli esterni d’attacco alla fase di copertura. Sarà questa la chiave per raddrizzare la stagione.
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