Il tifoso del Manchester City, accusato e arrestato per gesti razzisti durante il derby contro lo United, si è difeso sul suo profilo Facebook. Il tale Anthony Burke, 41 anni, ha detto non aver mai fatto il gesto della scimmia a Fred, come sembra dalle immagini girate in rete, ma si stava soltanto mettendo le mani in tasca. Un curioso motivo che ha alimentato ancora di più le polemiche intorno a quest’uomo, tra poco interrogato dalla polizia di Manchester e minacciato anche di morte da alcuni sconosciuti.
Derby di Manchester: il tifoso razzista: “Mi stavo mettendo le mani in tasca”
Al momento Anthony Burke non potrà più assistere a una partita casalinga del Manchester City, come comunicato dalla stessa società, e rischia anche il posto di lavoro. La sua azienda infatti, in attesa dell’eventuale processo, l’ha sospeso da ogni attività. La squalifica a vita dallo stadio e la perdita dell’impiego sono soltanto gli effetti immediati del suo gesto che potrebbe portarlo anche dietro le sbarre.
E’ solo questione di tempo, bisogna capire se la scusa delle mani in tasca riuscirà a convincere la polizia o si inventerà qualche altra difesa più credibile. Intanto questo è il suo messaggio sui social: “Ascoltate, sono razzista perché un fermo immagine mi fa sembrare così. Io non lo sono, mi stavo solo mettendo le mani in tasca. Pensate quello che volete, sono tutte cavolate, io conosco la verità e ho già preso appuntamento per parlare con la polizia”.
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