Doping, sentenza Wada: ai Mondiali 2022 la Russia solo come nazionale neutrale

Doping, sentenza Wada: ai Mondiali 2022 la Russia solo come nazionale neutrale
Doping, sentenza Wada: ai Mondiali 2022 la Russia solo come nazionale neutrale

Se anche il Tas di Losanna, il Tribunale arbitrale internazionale dello sport, l’ultimo grado di giudizio, al quale la Russia si appellerà per ricorrere contro la sentenza di questa mattina della Wada, confermerà le accuse di violazione delle regole sul doping, la nazionale del presidente Putin potrà partecipare ai Mondiali del 2022 solo come squadra neutrale e non più sotto la sua bandiera.

Sentenza Wada: 4 anni senza Olimpiadi ed eventi sportivi mondiali

E’ la sentenza mondiale più dura in tema di lotta al doping che sia mai stata inflitta dalla Wada a una nazione in ambito sportivo olimpico. Russia condannata a 4 anni di esclusione dalle Olimpiadi perché recidiva nella falsificazione dei dati di laboratorio, ovvero l’eliminazione di qualsiasi collegamento a test antidoping positivi che avrebbero potuto aiutare i giudici a identificare gli atleti i dopati. Durissima l’Agenzia Mondiale antidoping, ma c’è di più, Mosca non potrà neanche ospitare o candidarsi per organizzare grandi eventi sportivi mondiali, così come sono inibiti tutti i suoi dirigenti coinvolti in questo scandalo.

L’annuncio ufficiale questa mattina a Losanna, un portavoce della Wada al termine del Comitato Esecutivo, ha reso noto come la misura restrittiva sia stata votata all’unanimità. Fuori dunque dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 e i Giochi Invernali di Pechino 2022. La Wada ha confermato le richieste del Comitato indipendente di revisione, pubblicate lo scorso 25 novembre sul sito ufficiale dell’Agenzia Mondiale antidoping, dove erano scritte chiaramente le accuse all’antidoping russo: sopratutto quella di non aver osservato l’obbligo di fornire una copia autentica dei dati con diverse caratteristiche aggravanti, c’è scritto.

Il CIO da tempo aveva annunciato sanzioni severe contro i responsabili della manipolazione dei dati antidoping moscoviti. In questa vicenda erano stati coinvolti i servizi segreti locali, il ministero dello sport, il laboratorio antidoping russo e altri enti nazionali e federazioni sportive internazionali come l’atletica leggera, oltre mille atleti di sport estivi e invernali coinvolti tra il 2012 e 2015. Da novembre 2015 l’atletica leggera russa è stata sospesa, gli atleti usciti puliti dallo scandalo non gareggiano più sotto la bandiera del loro paese ma neutrali, è successo ai Giochi invernali di Pyeongchang dell’anno scorso, puniti per aver insabbiato il doping di Stato ai Giochi di Sochi del 2014. Mosca ha ammesso solo in parte le proprie responsabilità, ha negato e respinto in ogni modo l’accusa di aver organizzato il doping di Stato.

Per lo sport russo e’ il giorno più nero di sempre. Da definire quando scatterà la squalifica, due le ipotesi, la prima: se retrodatare a gennaio 2019 oppure far scattare la sanzione dal primo gennaio 2020. L’antidoping Rusada entro 21 giorni presenterà il ricorso già preannunciato dalla vice presidente della Commissione Sport alla Duma di Stato, Svetlana Zhurova. Quella del Tas sarà l’ultima parola.

LEGGI ANCHE – Doping, stangata sulla Russia: la decisione storica della Wada

Gestione cookie