Il razzismo negli stadi è un tema che, purtroppo, non passa mai di moda: attualmente appare spudoratamente attuale, ma non lo scopriamo oggi. Esiste, non solo nel mondo del calcio, una dimensione taciuta per troppo tempo che soltanto ai giorni nostri inizia a venir fuori seriamente. Gli stadi offrono una prospettiva più ampia, dove il razzismo imperversa, ma andando nel particolare l’identico atteggiamento scellerato – nei confronti di uno o più elementi per squadra – possiamo ritrovarlo negli spogliatoi.
Quest’aspetto, eccessivamente sottovalutato sinora, viene rimarcato da una vecchia gloria del calcio internazionale: Emmanuel Petit, centrocampista del Barcellona, che ha militato nei Blaugrana nella stagione 2000-2001. Parliamo, dunque, di quasi vent’anni fa. Eppure l’usura del tempo non sembrerebbe aver scalfito certe (cattive) abitudini: “Ho sperimentato il razzismo all’interno dello spogliatoio del Barcellona. Ciò è avvenuto occasionalmente, anche se, con alcuni giocatori, è successo abbastanza frequentemente”, ha confessato il campione che, in forza ai catalani, ha collezionato 38 presenze.
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