Volare come Turati, nel suo primo giorno in Serie A. 18 anni, e che importanza? Catapultato nella casa della Juventus affamata e spietata, chiamato a difendere la porta del Sassuolo perché i “grandi” portieri, Consigli e Pegolo, sono infortunati. Questo il debutto di Stefano Turati, che tra il liceo classico e le partite con la Primavera ha dovuto “al volo” mettersi tra i pali in una domenica d’autunno per difendere il suo Sassuolo dagli attacchi di Cristiano Ronaldo, Higuain e Dybala.
Turati, il 18enne portiere catapultato dalla Primavera alla Serie A
Ci è riuscito, e lo ha fatto benissimo. Il 18enne non dimenticherà mai questo giorno: di fronte aveva il 41enne Gianluigi Buffon (mai vista una tale differenza di età tra due portieri in Serie A) e ha giocato anche meglio di lui. Tanto da ricevere i meritati complimenti dell’esperto portiere della Juventus. Anche quell’abbraccio e quelle parole non le dimenticherà mai: Buffon è il suo idolo. Un’emozione che lo ha portato quasi alle lacrime. Cresciuto nel vivaio dell’Inter, passato poi al Renate dove ha fatto rapidamente esperienza, ha fatto presto il salto di qualità con il Sassuolo. Portiere della Primavera, ma “terzo” alla bisogna per l’allenatore De Zerbi. E contro la Juventus c’era bisogno di lui: è stato avvisato sabato pomeriggio, reduce dall’anticipo con la Primavera. “Giochi tu”, gli ha detto l’allenatore. Nato a Milano il 5 settembre del 2001, Turati ha esordito in Serie A senza passare né dalla Serie C e nemmeno dalla B. Eppure lui è rimasto tranquillo, come un portiere deve essere.
Turati ferma Cristiano Ronaldo e gli altri campioni della Juventus: come una favola
Lo dimostra la sua prestazione: subito messo alla prova da Emre Can all’ottavo minuto. Si distende sulla destra, leggero e rapido. Sventa una grande occasione da gol, mandando la palla in angolo. Dopo le capriole si rialza, riaprendo gli occhi davanti allo Juventus Stadium che già lo applaude. Ma non c’è tempo di pensare, perché deve intervenire ancora: su Cristiano Ronaldo (non uno qualsiasi) e poi ancora Bonucci. Reagisce bene al gol subito, non si fa intimorire e non mostra preoccupazione quando la sua squadra è in svantaggio. “Domani avrei la scuola, ma non so se ci vado… non prometto niente”, ha detto sorridendo Turati nel dopo gara, più timido fuori dal campo che tra i pali. Dai campi della Primavera, ai voli miracolosi per fermare i campioni della Juventus: Ronaldo, Higuain, Pjanic: lo guardavano a occhi sbarrati dopo che questo baby gli ha tolto i palloni dalla porta. Un esordio così rende il calcio unico, e perché no: poetico.
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