Vigilia di Champions League per Antonio Conte che, contro lo Slavia Praga, si gioca le chance qualificazione con le orecchie verso il Camp Nou dove sarà impegnato il Barcellona. I nerazzurri dovranno dare battaglia al cospetto dello Slavia se vogliono andare avanti nel percorso di coppa, con qualche defezione di formazione, il tecnico dell’Inter – accompagnato da De Vrij – presenta il confronto europeo davanti ai giornalisti nella consueta conferenza stampa in vista del match che si terrà domani, alle 21.00, presso il Sinobo Stadium di Praga.
Che partita sarà?
“Sarà una partita difficile, qui anche Borussia Dortmund e Barcellona hanno faticato. Noi dobbiamo vincere per forza, ma anche loro sono obbligati a fare tre punti”.
Gli infortunati?
“Politano e Gagliardini sono recuperati, vedremo domani le loro condizioni”
È preoccupato per le assenze prima di una gara così importante?
“Sicuramente c’è voglia di fare bene e non ha senso prima della partita piangersi addosso per la mancanza di questo o quel giocatore. Ho sempre chiesto una grande risposta da parte dei calciatori e me l’hanno sempre data, quindi mi sento molto tranquillo perché anche nei momenti di difficoltà sappiamo trovare grandi forze ed energie. Sappiamo l’importanza della partita di domani, dobbiamo guardare ai presenti e ho piena fiducia in tutti i giocatori della rosa. Ci giocheremo le nostre carte consapevoli che ci sarà da soffrire come è capitato a Barcellona e Borussia Dortmund, al tempo stesso è una gara stimolante, che ci deve dare entusiasmo nel giocarla e la dobbiamo vivere con gioia. Arriviamo qui più da squadra rispetto all’incontro d’andata”.
Lo Slavia ha una classifica bugiarda. In un momento simile che gara si aspetta dalla squadra?
“Il risultato diventa importante, al di là che si giochi bene o male. Il risultato al 95% delle volte dipende dalla prestazione: se è positiva, di solito arriva anche un buon risultato. Quindi cerchiamo sempre di andare di pari passo. Già vedere una crescita continua sarebbe un risultato importante. Siamo più preparati, abbiamo avuto più tempo per lavorare e capire bene il tipo di calcio vogliamo fare. Ci sono stati diversi step. Mi auguro che si possa continuare anche in Europa perché per crescere abbiamo bisogno di questo tipo di partite”.
Come si spiega la differenza di punti tra Italia e Europa?
“È la competizione più importante, si gioca contro le squadre migliori di ogni paese. Il Barcellona ha vinto la Liga, lo Slavia Praga vince il campionato ogni anno, il Borussia Dortmund contende il titolo al Bayern. È inevitabile trovare maggiori difficoltà, le squadre hanno una mentalità vincente costruita nel tempo. Noi abbiamo cominciato un percorso, vogliamo crescere in Italia e così cresceremo anche in Europa. Oggi comunque visto anche il periodo storico siamo agli albori, la squadra è “neonata” ma al tempo stesso è fondamentale proseguire in questa competizione per fare esperienze di questo tipo”.
Quanto la qualificazione in Champions può influenzare il mercato?
“Parlare oggi di mercato non mi sembra giusto nei confronti di nessuno. È giusto che ne parli la società di questo argomento. Non mi sembra il momento. Dobbiamo parlare dei presenti e io li ringrazio per averci portato qui e stanno facendo qualcosa di importante nel mio periodo all’Inter. Pensiamo a domani, perché c’è una partita importante in cui vogliamo giocarci le nostre chance. Dobbiamo vincere la partita per sperare di passare il turno. Mi aspetto una partita aperta, dove vinca il migliore”.
Al netto delle assenze, questa partita arriva nel momento giusto nel percorso di crescita? Le assenze possono condizionare l’assetto tattico?
“Noi stiamo lavorando dal primo giorno di ritiro su un’idea. Già il fatto che ne abbiamo una e che sia abbastanza chiara penso che sia importante. Tutti i calciatori della rosa hanno sposato l’idea che abbiamo. Non vedo il motivo per cui dovremmo cambiare quindi, anche in virtù delle assenze. Ogni calciatore è allenato come se dovesse partire titolare, quindi tutti sanno lo spartito da suonare quando si viene chiamati in causa. Per questo sono molto sereno. Un esempio è Borja Valero, che ha risposto presente a Torino. Sono molto tranquillo, non cambieremo idea di calcio e ciò che faremo in campo: sarebbe innaturale e non sarebbe positivo viste le risposte che stiamo avendo. Gli interpreti possono cambiare, l’idea invece resta sempre uguale”.
Chi mancherà?
“Non ci saranno Sensi, Barella, Asamoah e Sanchez, che è lungodegente”.
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