E’ il giorno di Josè Mourinho, che si presenta ufficialmente come nuovo allenatore del Tottenham. Il tecnico portoghese prende il posto di Mauricio Pochettino e debutterà sabato pomeriggio contro il West Ham. Lo Special One è tornato in Premier League e inizia la prima conferenza stampa ringraziando il suo precedessore: “Questo club sarà sempre la sua casa. Questo campo di allenamento sarà sempre il suo campo di allenamento. La porta sarà sempre aperta per lui. Sono certo che ritroverà la felicità e un grande club. Lo aspetta un grande futuro”.
Poi Mourinho esprime il suo stato d’animo: “Per quanto riguarda la felicità, sono convinto che la mia scelta sia stata fantastica. Su una scala da uno a dieci? Dieci.”
Sull’arrivo a metà stagione: “Ogni volta che una squadra cambia in corsa è perché le cose non vanno bene. A volte a decidere sono i risultati. Sono subentrato solo una volta al Porto, questa è la seconda e non mi è mai capitato di avere una partita dopo due giorni. Sono stato convinto dal progetto e dalla grande opportunità, non posso cambiare e stravolgere subito le cose. I ragazzi devono avere più serenità”.
Sul periodo senza panchina: “In questi undici mesi non ho perso tempo, ho studiato e riflettuto sul mio passato. Ho avuto il tempo di pensare a molte cose, mi sono reso conto che durante la mia carriera ho fatto errori e non ho intenzione di fare di nuovo gli stessi sbagli, ne farò di nuovi. Mi sento più tranquillo e motivato, quest’estate ero un po’ perso ma ora mi sento pronto”.
Sulle squadre allenate: “Penso di essere il signor Porto e il signor Real Madrid, ma anche il signor Inter e il signor Chelsea e Manchester United. Sono il club che alleno. Sono un uomo di club, ma non un uomo di molti club. Ho vinto la Champions League con il Porto e tre mesi dopo ci ho giocato contro, questa è la vita”.
Su Eriksen in scadenza: “Non voglio parlare di mercato, voglio che i giocatori facciano la cosa che li rende felici. Se si sentono bene, saranno pronti a lottare per questa squadra. Non ho bisogno di nuovi acquisti a gennaio, ho già una squadra molto competitiva che devo solo conoscere”.
Sullo stile di gioco: “Non cambierò il modo di giocare, sarà molto simile a prima. Nel tempo proverò a dare un’impronta a questa squadra, ma lo stile deve rispettare la tradizione del club e le caratteristiche dei giocatori”.
Sulla Premier League: “E’ il mio habitat naturale, dove mi sento sentito più amato e gratificato dal mio lavoro. Possiamo vincerla, non quest’anno. Dall’anno prossimo ci proveremo”.
Infine arriva la chiusura in stile Mourinho, quando gli chiedono dei possibili effetti negativi avuti dal Tottenham, dopo la sconfitta in finale di Champions contro il Liverpool: “Non lo so perché non ho mai perso una finale di Champions League”. E’ tornato lo Special One, il divertimento è assicurato.
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