L’Italia ha segnato nove gol contro l’Armenia, e non succedeva dal 1948, dalla prima gara delle Olimpiadi di Londra. Non si vedevano così tante reti da parte degli azzurri dal 9-0 sugli Stati Uniti sotto la pioggia a Brentford che resta il più largo successo nella storia della nazionale azzurra.
9-0 agli Usa, 11-3 all’Egitto: vittorie da record
L’Italia, ha scritto sulla Stampa Vittorio Pozzo nel suo commento al match, “ha superato gli avversari con facilità e disinvoltura. La resistenza che gli statunitensi opposero fu tutta di forza fisica e molto poco di tecnica. A giudicare dalla rappresentativa mandata in Inghilterra, gli Stati Uniti non hanno fatto progressi in fatto di gioco con la palla rotonda”. Due anni dopo, però, avrebbero battuto proprio i maestri inglesi al Mondiale. In quel 9-0 segna quattro reti Emidio Pernigo, miglior marcatore in Serie A del Venezia e del Modena, che sarebbe andato in gol anche nel match successivo alle Olimpiadi di Londra contro la Danimarca. Queste cinque reti restano le uniche della sua carriera in nazionale. Non sono le uniche occasioni in cui l’Italia ha segnato nove reti.
Tre volte l’Italia aveva vinto con otto gol di scarto. Il primato di gol segnati rimane l’11-3 contro l’Egitto nella finale per il terzo posto alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928 (una gara già indirizzata alla fine del primo tempo che si è chiuso sul 6-2 per gli azzurri). E’ l’Italia di Levratto, cantato anche dal quartetto Cetra, che viene votato miglior giocatore europeo di quell’edizione, di Schiavio che segna una tripletta contro l’Egitto, di Bernardini che negli ultimi minuti calcia fuori un calcio di rigore.
I successi dell’Italia con 8 gol di scarto
L’Italia conquista la prima medaglia olimpica nella storia del nostro calcio. Otto anni dopo sarebbe arrivato l’unico oro, a Berlino 1936. E in quell’occasione il percorso è segnato dall’8-0 al Giappone nei quarti di finale. Il ct Vittorio Pozzo ha rimproverato i giocatori dopo l’1-0 striminzito contro gli Stati Unuti all’esordio. La risposta è arrivata in pieno. La mezzala sinistra Biagi segna quattro gol contro il Giappone, altri tre ne mette a segno Annibale Frossi, l’attaccante che gioca con gli occhiali, l’ultima la realizza il capitano Giulio Cappelli: è la sua prima, e unica, in azzurro.
Nel 1952, a Helsinki, la stella dell’Italia è il capitano Pandolfini, in quei giorni acquistato dalla Roma per 40 molioni. Non gioca Boniperti, la squadra è inesperta e avrà un percorso breve alle Olimpiadi. Al primo turno arriva il successo per 8-0 contro gli Stati Uniti con tripletta di Aredio Gimona, centrocampista tecnico che era stato squalificato nel febbraio del 1950 dopo aver fratturato tibia e perone a Bruno Pesaola, allora calciatore della Roma. L’Italia, guidata in panchina da Berretta e Foni, si ferma al secondo turno contro l’Ungheria.
In questa tradizione si inserisce il 9-1 degli azzurri di Mancini contro l’Armenia. Una vittoria che mette l’Italia di Mancini sulle spalle di giganti nella storia del calcio azzurro.
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