La Fifa ha dichiarato guerra all’ “Age Chating”, vale a dire la falsa età dei calciatori. Fenomeno particolarmente diffuso nel Continente africano, dove è quasi normale che un giocatore si presenti in Europa con un’età dichiarata diversa da quella biologica.
Come si legge su “Il Giornale”, la Fifa ha introdotto l’esame della risonanza magnetica per rilevare l’età reale dei calciatori: la conseguenza è che l’Africa è letteralmente sparita dai Mondiali Under 17: sparite tutte e quattro le squadre, eliminate. Prima di questi rigidi controlli, nelle ultime sei edizioni delle Olimpiadi (dove si iscrivono le nazionali under 23), l’Africa ha vinto due medaglie d’oro (Nigeria ad Atlanta 1996, e Camerun a Sidney 2000) una d’argento (ma anche la Nigeria a Pechino 2008) e una di bronzo. In più il trionfo del Ghana al Mondiale Under 20 nel 2009, e i tante vittorie di nazionali africane ai Mondiali Under 17 (sono 6 in 15 edizioni, più altri 13 podi). Eccezionali traguardi a livello giovanile, mai replicati con le nazionali maggiori. Questo perché le nazionali giovanili, in sostanza, non erano composte da giovani. Spesso gli imbrogli sull’età portavano giocatori anche di otto anni più grandi rispetto all’età reale. E la conseguenza è che Angola, Nigeria, Senegal e Camerun sono già state eliminate dai Mondiali Under 17.
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