Doveva essere il colpo del mercato del Milan. Ante Rebic, arrivato nell’ultimo giorno di mercato in cambio di Andre Silva, ha giocato solo 132 minuti e non è mai partito titolare né con Giampaolo né con Pioli. Intanto, prima di infortunarsi a metà ottobre, il portoghese ha fatto presto a diventare un idolo a Francoforte.
Rebic, dunque, ha giocato di più nel primo mese di questa stagione all’Eintracht Francoforte, 377 minuti tra campionato ed Europa League, che in tre mesi al Milan. “Molti hanno detto che ha un cattivo carattere, in realtà è veramente un bravo ragazzo” ha detto Nico Kovac, esonerato dal Bayern Monaco dopo un 5-1 proprio in casa dell’Eintracht dove il croato aveva avuto occasione di allenarlo.
Rebic, protagonista anche con la maglia della Croazia finalista al Mondiale 2018, in Germania si era fatto conoscere al Lipsia nella stagione 2014-15. “Era già chiaro allora che avesse un grandissimo talento” ha detto il suo ex allenatore Ralf Rangnick, un’autorità nel calcio tedesco, “ma naturalmente doveva capire che in capo doveva fare molte altre cose”.
Rebic, diceva alla Bild in estate il presidente del consiglio di sorveglianza dell’Eintracht Francoforte, Wolfgang Steubing, “non voleva passare come l’unico dei tre attaccanti legato a noi. Adesso sta in panchina, ha giocato d’azzardo ma sta perdendo. E non sarà semplice per lui”. Prima del suo trasferimento al Milan, infatti, il club aveva smantellato il testo del tridente d’oro che aveva portato l’Eintracht fino alla semifinale di Europa League. Luka Jovic è andato al Real Madrid e Sebastien Haller al West Ham. E la situazione è peggiorata per tutti e tre. Un mal comune che non è affatto mezzo gaudio.
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