Non c’è soltanto il litigio con Maurizio Sarri. Il rapporto tra Cristiano Ronaldo e i suoi allenatori è stato spesso difficile. Litigi, problemi, spesso risolti in fretta, altre volte è rimasto un gelo tra il campione portoghese e l’allenatore di turno. Cristiano Ronaldo non è nuovo a rimproveri e occhiatacce ai compagni di squadre, e nemmeno a improperi e proteste dopo la sostituzione. L’ultimo in ordine di tempo è stato Maurizio Sarri, con l’uscita dal campo polemica del portoghese.
Non solo Sarri: Cristiano Ronaldo ha litigato spesso con i suoi allenatori
Prima di Maurizio Sarri, Cristiano Ronaldo litigò con Carlos Queiroz, l’ex ct del Portogallo. L’episodio accade nel 2010, quando ci fu l’eliminazione con la Spagna agli otavi. Ronaldo fu polemico nel parle del ct: “Chiedete all’allenatore”, rispose quando gli chiesero dei motivi della sconfitta. I due avevano lavorato insieme al Manchester United, ma da allora i rapporti si sono interrotti. Cristiano Ronaldo litigò furiosamente anche con José Mourinho: accadde nelle due sfide con il Barcellona nelle semifinali Champions del 2011, al Real Madrid. Dopo il match di andata Ronaldo criticò l’atteggiamento difensivo della squadra. Mourinho non si fece scrupoli a metterlo in panchina nella gara successiva, contro il Saragozza. Più avanti il portoghese fu etichettato come uno degli ammutinati di Mourinho. Inoltre, tra il 2013 e il 2015 ci furono incomprensioni anche con Ancelotti. Ronaldo andò dal vice allenatore, il figlio di Ancelotti Davide, a dirgli che si trovava a disagio a giocare da centravanti.
Quando CR7 fece “cacciare” Benitez dal Real Madrid
Altre litigate si sono registrate con Rafa Benitez, sempre ai tempi del Real Madrid. Era piuttosto chiaro che l’allenatore spagnolo non piaceva a Cristiano Ronaldo. Una volta chiesero all’attaccante se era vero che Benitez gli avesse insegnato a calciare le punizioni: “Si può sempre imparare dagli allenatori – rispose CR7 – io di Benitez ho visto cose diverse rispetto agli altri ma ci sono qualità che nessuno ti può insegnare, o ce l’hai o non ce l’hai. Lui non parlava solo delle punizioni ma anche di come calciare il pallone, dribblare e fare tutto. Cosa dovevo rispondergli? Gli dicevo ‘ok va bene’. Non si può avere un confronto con un’altra persona se la pensa in modo completamente differente da te”. Quello fu solo il simbolo di un rapporto che portò Benitez a durare solo quattro mesi sulla panchina dei Blancos…
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