Un riconoscimento per un lavoro di squadra. Così il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha accolto il premio di “Torinese dell’anno” che gli è stato consegnato alla Camera di commercio. “Nel 2010, quando sono diventato presidente, la Juventus era una società che aveva già scritto la storia del calcio ma con qualche ruga di troppo. Oggi è leader a livello europeo, dà lavoro a quasi 900 persone, il triplo di allora” ha detto. “Senza la passione, senza i piani strategici e gli investimenti di questi dieci anni la Juventus sarebbe rimasta un ricordo”.
Agnelli: “La Juve è una grande realtà industriale”
Agnelli ha già annunciato un piano quinquennale in cui si inserisce l’aumento di capitale per un massimo di 300 milioni entro settembre 2020. A febbraio, la Juve aveva lanciato un prestito obbligazionario non convertibile per 175 milioni con scadenza 19 febbraio 2024, l’anno in cui partirà la nuova, ricchissima, Champions League. Agnelli, che è anche al vertice dell’Eca, l’associazione dei club europei, punta a colmare il gap con le big d’Europa. E per riuscirci, sta orientando le scelte della Juve, compreso il colpo Cristiano Ronaldo, come quelle di una grande multinazionale.
“Siamo una realtà industriale, nell’accezione moderna del termine, che ha saputo attrarre a Torino oltre 350 milioni di investimenti, per riqualificare e cambiare il volto a una parte del territorio torinese” ha detto Agnelli, che rivendica gli interventi di riqualificazione dell’area successo a tante altre eccellenze nel territorio, come Artissima o la Reggia di Venaria, questo è stato possibile individuando e perseguendo delle priorità, il che significa decidere e non accontentare immediatamente tutti. Ma spesso chi è scontento oggi si ricrederà domani, perché la crescita sarà garantita per tutti”.
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