Borussia Dortmund-Inter, precedenti e curiosità della sfida di Champions League

Borussia Dortmund-Inter, precedenti e curiosità della sfida di Champions League

Novanta minuti per capire a che punto è l’Inter. Nello stadio della semifinale mondiale del 2006, dove Grosso e Del Piero hanno fatto risuonare il “po po po po po po po” dopo una sfida da leggenda, i nerazzurri affrontano il Borussia Dortmund in un passaggio chiave per la crescita della squadra e la qualificazione agli ottavi di Champions.

Borussia Dortmund-Inter, i precedenti in Germania

Due notti diverse, a trent’anni di distanza. La nostalgia della Grande Inter di Helenio Herrera accompagna il ricordo della prima partita dei nerazzurri a Dortmund. E’ l’andata della semifinale di Coppa dei Campioni 1964. Finisce 2-2, vantaggio di Mazzola, doppietta di Brungs, pareggio di Corso. Mazzola segnerà anche al ritorno, 2-0 a San Siro con diretta televisiva sul canale “nazionale” mentre sul secondo canale della Rai terminava il ciclo di commedie di Eduardo de Fiippo con “Il sindaco del rione Sanità. Tv d’altri tempi e calcio d’altri tempi per l’Inter che si sarebbe avviata ad alzare la prima Coppa dei Campioni nell’indimenticabile notte di Vienna contro il Real Madrid.

Trent’anni dopo, lo spirito dell‘Inter che atterra a Dortmund per i quarti di finale di Coppa Uefa è completamente diverso. In panchina c’è Marini, che ha sostituito l’esonerato Osvaldo Bagnoli. L’Inter che non ti aspetti torna alle basi del calcio all’italiana e alle marcature a uomo: Antonio Paganin su Chapuisat, Ferri su Riedle, Bergomi libero. A centrocampo, la coppia Manicone-Jonk diventa il valore aggiunto della squadra mentre a sinistra Shalimov si allarga e appoggia le sovrapposizioni di Massimo Paganin. Il russo partecipa al 3-1, che vede come primo violino Jonk, che segna una doppietta. Zenga para quasi tutto e regala all’Inter un’illusione che al ritorno rischierà di svanire. I tedeschi arriveranno a sfiorare la clamorosa rimonta, i nerazzurri si salveranno solo nel finale con il gol di Manicone che vale la semifinale.

Come arrivano alla partita Borussia Dortmund e Inter

Il Borussia Dortmund ha vinto due delle ultime otto partite in Champions League. I tedeschi, secondi in Bundesliga, partecipano per la 14ma volta alla competizione che hanno vinto nel 1997 contro la Juventus. Il Borussia Dortmund ha perso sette volte su 16 in casa contro avversarie italiane: ha vinto l’ultima sfida interna contro una squadra di Serie A, 3-2 sull’Atalanta in Europa League due anni fa.

L’Inter ha interrotto all’andata una serie di sei partite senza successi in Champions League. Ultima italiana a vincere la Champions League (parte più pregiata del triplete del 2010), quarta in Serie A in questa stagione, l’Inter affronta per la tredicesima volta la fase a gironi, la seconda consecutiva. I nerazzurri hanno ottenuto solo due vittorie esterne nelle ultime 13 trasferte europee, entrambe l’anno scorso: contro il PSV in Champions e contro il Rapid in Europa League, la partita che ha segnato l’inizio del caso Icardi.

In Germania, l’Inter non vince dal 3-2 in casa del Bayern Monaco del marzo 2011: è l’unico successo nerazzurro nelle ultime otto sfide contro avversarie tedesche.

Borussia Dortmund-Inter, precedenti e curiosità della sfida di Champions League

Borussia Dortmund-Inter: numeri e curiosità

Il Borussia Dortmund ha raccolto 19 punti nelle prime dieci partite in Bundesiga, cinque in meno della scorsa stagione allo stesso punto del campionato. Nell’ultima giornata hanno sconfitto 3-0 il Wolfsburg, un successo aperto dal primo gol con la maglia giallonera di Thorgan Hazard. C’era Marco Reus, sostituito però nel primo tempo. Era in panchina il portiere Roman Bürki, assente dalla terza giornata di Champions. E’ entrato nel finale Paco Alcácer, che ha segnato 10 gol nelle prime 12 partite prima dell’infortunio al tendine d’Achille che l’ha tenuto fuori dal 28 settembre.

Proprio nella sfida di San Siro contro il Borussia, Sebastiano Esposito è diventato a 17 anni e 113 giorni il secondo giocatore più giovane in campo nelle competizioni Uefa per l’Inter dietro a Beppe Bergomi che esordì contro la Stella Rossa nel 1980-81 a 17 anni e 93 giorni.

I nerazzurri arrivano dal 2-1 in rimonta contro il Bologna, grazie ai due gol nell’ultimo quarto d’ora del belga Romelu Lukaku. E’ la sesta vittoria nelle prime sei trasferte per l’Inter: a nessun’altra squadra dei primi cinque campionati europei è riuscito di fare lo stesso. Lukaku è il primo calciatore dell’Inter a realizzare otto reti nelle sue prime undici presenze in Serie A dai tempi di Ronaldo. E Conte è il primo allenatore nella storia dell’Inter a segnare almeno un gol in tutte le sue prime 14 partite sulla panchina nerazzurra.

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