Inter, Conte si affiderà alla coppia Lautaro Martinez-Lukaku per inseguire la qualificazione agli ottavi
Si abbracciano, si cercano. Festeggiano insieme. Lautaro Martinez e Romelu Lukaku: sembrano fatti l’uno per l’altro. Hanno la stessa fame, il gol. Un felling fatto anche di gesti, di abbracci. E perfino di baci. A tinte nerazzurre. Segnano entrambi, quasi all’unisono. E l’Inter vince: si gode la nuova coppia del gol: Lautaro Martinez-Lukaku.
Fanno gol ad ogni partita in un inizio di stagione (ko con la Juventus a parte) da incorniciare. E festeggiano i tifosi nerazzurri. Si godono gli abbracci, l’intesa tra i due attaccanti. Si intendono a meraviglia, se ne accorgono i portieri avversari. Dopo 11 giornate sono 14 i gol realizzati dalla coppia d’assi di Antonio Conte: 9 Lukaku con la doppietta al Bologna, gli altri 5 li ha segnati Lautaro. Il conto non sembra essere in pari, ma basta considerare la Champions per dare all’argentino altri 2 gol, con Lukaku ancora a secco. Coppia perfetta: in tutto.
Lautaro Martinez cattura l’occhio con la sua tecnica, il suo saper giocare a testa alta e soprattutto l’incredibile progressione e forza sulle gambe. Il suo compare Lukaku ruba meno l’occhio: si muove con un gigante, ma senza lentezza. E soprattutto fa ciò per cui è stato preso: segna. 9 gol nelle prime 11 giornate. Nessuno ci era riuscito se non il più grande della storia nerazzurra: Ronaldo il Fenomeno, nella stagione 97/98. Lautaro Martinez-Lukaku, coppia vincente e che funziona: un’Inter diversa dal passato, che manda due giocatori diversi in gol per almeno 5 volte in campionato dopo 11 giornate. Gli ultimi due erano stati Cassano e Milito nel 2012/2013 e nel 2009/2010. Fasti che riportano ai vecchi tempi: le coppie che facevano sognare negli anni ’80: Rummenigge-Altobelli nell’84/85, oppure Serena-Diaz nel 1988/89. Ma soprattutto l’amato/odiato Mauro Icardi è già dimenticato: due stagioni fa 2017/18 con Perisic aveva gli stessi numeri di oggi. 14 gol in 11 partite. Eguagliati, dimenticati. Lukaku e Lautaro per fare la storia: non rincorrere un posto in Champions League, ma lo scudetto. Avanti così è un sogno possibile.
1984/85: Rummenigge-Altobelli
1988/89: Serena-Diaz
2012/13: Milito-Cassano
2009/2010: Milito-Eto’o
2017/18: Icardi-Perisic
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