Ha segnato dodici gol in dieci partite. E’ l’attaccante più determinante della Serie A. Ciro Immobile, che da ex ha messo ko il Torino e reso sempre più precaria la posizione di Walter Mazzarri, è il vero tesoretto di Simone Inzaghi e della Lazio. Insieme a Joaquin Correa, che di reti ne aggiunge tre, forma la coppia gol migliore della Serie A e d’Europa. Almeno nei cinque campionati principali. Tra Bundesliga, Liga, Ligue 1, Premier League e Serie A, infatti, non li batte nessuno. E solo due coppie raggiungono le stesse reti di Immobile e Correa: Robert Lewandowski e Serge Gnabry del Bayern Monaco, ma pesano eccome le 13 da record del polacco, e Sergio Aguero con Raheem Sterling, le stelle che accendono l’attacco del Manchester City.
Al secondo posto il duo colombiano dell’Atalanta di Gasperini, che sembra avere il tocco giusto per esaltare gli attaccanti. Luis Muriel e Duvan Zapata, che peraltro è infortunato, ne hanno segnati 14. Otto ne ha realizzati Muriel, a tre sole reti dal suo primato in una singola stagione (11 reti con l’Udinese nel 2012-13 e con la Samp nel 2016-17). “Può diventare un top player” diceva al momento della presentazione Gasperini, che lo vede più come punta che da trequartista aggiunto dove più spesso ha arretrato Ilicic in coppia col “Papu” Gomez. Muriel ha segnato tre gol nel 7-1 all’Udinese, ha completato due doppiette contro Spal e Lazio, e realizzato una rete al Genoa. Si pone in linea di continuità con il rendimento di Zapata che nella scorsa stagione si è spinto a 23 gol, una in meno del record storico in un singolo campionato per un calciatore dell’Atalanta, i 24 di Pippo Inzaghi nel 1997.
Sul podio anche Lautaro Martinez e Romelu Lukaku, che a Brescia sono andati in gol insieme. Era già successo anche a Reggio Emilia col Sassuolo e a Cagliari alla seconda giornata. Hanno segnato 12 dei 22 gol nerazzurri, e dieci degli ultimi dodici. Negli ultimi vent’anni, una coppia così prolifica nell’attacco dell’Inter non si vedeva dai tempi di Vieri e Recoba (diverso per ruolo il caso di Icardi e Perisic nel 4-2-3-1 di Spalletti due anni fa).
Riservati fuori dal campo, i due davanti si intendono bene. Parlano entrambi spagnolo, vanno d’accordo e si capiscono. Soprattutto si completano. Lukaku attira i difensori e apre gli spazi, Lautaro valorizza il suo lavoro e detta la profondità. Conte, che lamenta i pochi ricambi in una fase particolarmente densa della stagione, intanto se li gode.
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