Il derby della Mole lo conosce bene, ha allenato sia il Torino che la Juventus. Puntualizza subito che non vuole parlare dei granata. E’ rimasto male di alcune questioni sulle quali non intende entrare nel merito. Preferisce parlare di calcio, nel suo curriculum ci sono anche altre big della Serie A, Inter, Milan e Lazio. In ESCLUSIVA alla redazione di CalcioToday.it, l’ex tecnico Alberto Zaccheroni commenta il turno infrasettimanale di campionato, ancora una volta condizionato dalle polemiche arbitrali, con uno sguardo al week-end già così vicino.
Mister Non parla del Toro per sua scelta, sabato sera c’è il derby, lei è doppio ex, che partita si aspetta?
“Le parlo volentieri della Juventus. Le dico che a livello di organico non si discute, i risultati invece si. Sono quasi tutti di misura. A parte con l’Inter, gli altri non mi hanno fatto vedere ancora la Juve di Sarri. Conoscendolo, sapendo l’idea di calcio che ha, credo che ancora non siano al top, è un progetto che mi incuriosisce”.
Cosa la convince e viceversa di questa Juventus?
“Mi piace da matti veder giocare Pjanic, è fondamentale in questo progetto, si sta esaltando. Il gioco di Sarri è cucito perfettamente su di lui. Non è mai stato così al top, né beneficia lui e tutta la squadra, gioca a un tocco, fa viaggiare la palla velocemente, è sempre al centro dell’azione, davvero un regista unico. Invece non mi sta piacendo Cristiano Ronaldo, nel senso che gli manca la sua proverbiale concretezza. Il portoghese è un cecchino infallibile, non l’ho mai visto sbagliare così tante occasioni, ieri sera ne ha fallite due clamorose, anche in altre partite è stato poco cinico, non è da lui. Sono sorpreso”.
L’Inter di Conte soffre e vince, è un progetto che l’affascina?
“Vediamo. L’Inter ci ha abituato a periodi buoni e mondo buoni. Ora facciamo supposizioni, organico importante, allenatore importantissimo, la società ha investito bene. Conte deve trovare una alternativa a Sensi, infortunio pesante, è unico, insostituibile. Da quando non c’è i nerazzurri soffrono. Io le dico quello che farei, ma è solo un consiglio da appassionato che vive di calcio: per ma Conte dovrebbe provare a sostituirlo con Candreva. Molti non lo ricordano, ma l’ex Lazio è nato come trequartista, giocatore di qualità davanti alla difesa. Con me alla Juventus fece la mezz’ala e una grande stagione. Ha tutto per fare il vice Sensi. Ora poi a livello psicologico è rigenerato dalla cura Conte, io lo proverei. Chiaro che Antonio lo vede tutti i gironi e più di me sa come utilizzarlo, poi magari gli serve in fascia e quindi va bene così. Il mio dubbio è sulla tenuta, alla lunga, dei tre difensori centrali, tutti grandissimi, ma troppo uguali tra loro, a campo aperto soffrono, questo nel proseguo della stagione potrebbe logorarli anche mentalmente”.
Juventus-Inter, la corsa scudetto, fino alla fine sarà affare tra loro?
“Senta io le dico che ieri sera ho visto una partita straordinaria, tra le più belle degli ultimi anni di Serie A. Napoli-Atalanta è stato qualcosa di eccezionale. Il Napoli ha più qualità, l’arbitro non è intervenuto per trentacinque minuti, si è giocato a calcio per fare calcio, ho visto davvero tanta roba. Il Napoli non so quanto possa dare fastidio a Inter e Juve ma non lo darei per moto. Ancelotti è intelligente, ho visto in campo giocatori con umiltà al servizio della squadra, il Napoli di ieri sera è straordinario, ne ha più dell’Inter. Llorente quando entra incide molto e Mertens sposta gli equilibri, nel lungo gli Azzurri potrebbero essere la vera sorpresa”.
Giacomelli o arbitri permettendo?
“Le dico subito cosa penso: quell’episodio per me era rigore. Llorente alza il gomito perché il difensore non si interessa della palla e lo bracca. Io se sono in panchina mi aspetto rigore a favore. Llorente si difende da Kjaer che è spalle alla porta e va ad impedire all’attaccante di giocare. Non capisco perché non assegnare il rigore, l’ho rivisto più volte, per me c’è tutto”.
Allora le chiedo subito cosa pensa della VAR?
“Meno male che c’è ma utilizziamolo. Nel dubbio va consultato sempre, se poi le partite durano dieci minuti in più non succede nulla. E’ uno strumento prezioso solo se interpellato. Contestualmente serve chiarezza sulle regole. Il braccio staccato dal corpo a me spaventa, come sugli interventi sfortunati o rimpalli casuali. Bisogna chiarire una volta per tutte”.
Nel week end c’è Milan-Lazio, altra sfida dove lei è doppio ex, come vede i rossoneri?
“Mi piange il cuore, io al Milan sono affezionatissimo, mi è rimasto nel cuore più di altre squadre. Non capisco proprio perché non riescono. nonostante quello che si dica della rosa per me meritano una classifica migliore. Diamo tempo a Pioli. Ho già intravisto qualcosa di interessante che può funzionare. La disposizione attuale è intrigante. Gli interpreti un pò meno. Può aumentare il tasso di qualità a centrocampo. Ci vuole tempo. L’accentramento di Çalhanoğlu e Paquetá sono mosse positive. non condivido il pessimismo sul valore dei giocatori ma non ne conosco la loro tenuta psicologica”.
La Lazio è il cliente peggiore in questo momento?
“Lazio cliente più scomodo ma è altalenante. Viene da due buoni risultati e andrà a San Siro per fare bottino pieno. Secondo me dipende tutto dal Milan. Non ha ancora trovato identità e quindi ci possiamo aspettare di tutto, non è affidabile. La Lazio invece si, ti fa giocare male, ha qualità tra centrocampo e attacco che pochi hanno in Italia. Il Milan deve cambiare approccio alla partita, si vede che non sono sereni, soffrono troppo la pressione”.
Nella Lazio c’è un super Immobile. Se lo aspettava che sarebbe diventato così cinico? E’ sottovalutato secondo lei?
“Quando ero alla Juventus era con noi, Ciro giocava nella primavera. Ogni tanto si allenava con noi, a quel tempo in prima squadra c’era poco spazio, con Trezeguet, Iaquinta e gli altri era difficile potergli trovare spazio. Oggi mi chiedo anche io perché sia sottovalutato, è un giocatore che vedi sulla distanza. Immobile fa tanti gol, è cinico, segna per determinazione e caparbietà. Non ha lo spunto del fuoriclasse, e se lo si confronta con i giocatori di maggiore talento e si sbaglia. Vede la porta come pochi, c’è l’ha naturale. Lavora per la squadra, stilisticamente non è bello da vedere ma nel calcio conta la sostanza, ne ha tanta e fa gol. Ottimo direi”.
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