Che fine ha fatto il migliore difensore dell’ultima Champions League? Matthijs de Ligt è lo stesso calciatore ammirato lo scorso anno con l’Ajax? La Juventus lo ha strapagato, ma al momento le prestazioni del giovane olandese sono sconfortanti. De Ligt non ha mai brillato, e probabilmente mai è riuscito a offrire una prestazione del tutto convincente. In più si sono messi i falli di mano: tre episodi uno dietro l’altro. Sembrano troppi.
Ecco perché i tifosi della Juventus si domandano se esiste un caso de Ligt: la sensazione è che l’ex Ajax viva certe situazioni in area di rigore con tensione. Il chiaro segnale è dato dal fallo di mano. E’ la reazione istintiva di ogni persona, ma per un calciatore – ovviamente – non è accettabile. Eppure è accaduto già tre volte: contro l’Inter ha causato il rigore del pareggio trasformato da Lautaro Martinez. Un fallo di mano anche nella partita col Bologna, ma in modo discutibile quella volta il rigore non fu assegnato. Ma non c’è stato due senza tre: ancora un fallo di mano, stavolta ieri a Lecce, e altro calcio di rigore: stavolta concesso e trasformato da Mancosu. Braccia alta, spesso scomposto. La sensazione di non essere sicuro quando va a impattare in scivolata. Insomma, De Ligt appare un po’ goffo. Eppure nell’Ajax sembrava, seppur giovanissimo, un difensore sicuro e spigliato, dotato di grande personalità.
Una personalità che non gli manca nemmeno nelle difficoltà: de Ligt incassa le critiche e va avanti. Appare sereno e sorridente, anche in campo. Però il rendimento non piace a nessuno. O quasi. Il ds Fabio Paratici gli ha ribadito totale fiducia: del resto dopo aver speso 75 milioni per prenderlo non può che tutelare l’enorme investimento della società. E’ evidente, del resto, che de Ligt è stato catapultato tra i titolari dopo l’infortunio di Chiellini: un lungo stop che ha dato al nuovo acquisto grandi responsabilità. In condizioni diverse Sarri lo avrebbe gestito meglio, forse anche col contagocce, in attesa di farlo ambientare. E ora non può bocciarlo per dare spazio a giocatori come Rugani o Demiral, palesemente meno importanti anche in ottica futura e di investimenti fatti. Ma non c’è solo Paratici a difendere il 20enne olandese: anche Bonucci, capitano e difensore del suo compagno di squadra: “E’ un momento così per de Ligt – ha spiegato il collega di reparto – sono situazioni che succedono, e quando capitano in tempi ravvicinati tutti lo notano. Succede che si fanno dei movimenti pericolosi, ed è normale che poi ci sia un po’ di insicurezza. Però de Ligt deve stare tranquilli, perché questi errori li abbiamo fatti tutti. Ogni giocatore può vivere un momento negativo, ma ciò non toglie la fiducia da parte nostra. De Ligt è un talento, se abbiamo pareggiato a Lecce non è colpa sua, ma di tutti noi”. Sicuramente la mancata vittoria moltiplica le pressioni sul giocatore: ora toccherà a Sarri gestirlo. Una panchina “preventiva” non è più un’ipotesi da scartare. E per de Ligt sarà un altro scoglio da superare.
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