Il capitano della Juventus Giorgio Chiellini è stato intervistato da Walter Veltroni per la Gazzetta dello Sport. Il difensore chiarisce i tempi di recupero e svela la “data” del suo ritiro, anticipando cosa vorrebbe fare una volta appesi gli scarpini al chiodo. E poi si sbilancia su Dybala, che vorrebbe nella Juventus a vita.
SUL RIENTRO – “Quando torno? Anno nuovo, sicuro. Febbraio, marzo… dipende. Quando si parla di un infortunio così serio si fanno delle stime perché si va su una media di recupero fisiologica. Ci sono tanti step da fare. Combatto il dolore con il sorriso”.
SUL RITIRO – “Quando mi ritirerò? Un paio d’anni. Non di più. E poi mi piacerebbe fare una carriera dirigenziale. Con grande calma perché penso che l’errore più grande di noi calciatori, finita la carriera, è pensare di essere subito pronti. Quando smetti, per i più fortunati tra i 35 e i 40 anni, pensi di sapere tutto del calcio. Però poi entri nel mondo del lavoro in cui quelli che hanno la tua età hanno fatto almeno 15 anni a buon livello. Allenatore? Non credo, ci vuole la vocazione. Oggi l’allenatore è anche motivatore e psicologo. Non è facile, ci sono pressioni enormi ed è una vita totalizzante”.
SU DYBALA – “Paulo è una persona molto silenziosa, un ragazzo d’oro che abbiamo visto crescere con noi. Paulo è uno che non parla tanto, ma alla fine fa, e lo dimostra in campo. L’anno scorso è stata etichettata come una stagione brutta di Dybala. Ma dipende da cosa gli si chiede. Se Dybala gioca prima punta fa anche 20 gol, ma se Dybala fa il centrocampista segna 5 gol e non c’è niente di male. Anche lui è voluto rimanere qua. Ha avuto l’occasione di andare via ma è uno che ci tiene a fare il salto di qualità qui, è uno che ha portato la fascia di capitano con onore, perché l’ha meritato. Io non sarei proprio così sorpreso se Paulo facesse quello che hanno fatto Trezeguet, Camoranesi, Nedved, cioè un percorso importante nella storia della Juventus”.
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