Polemiche, veleni, accuse pesanti di favoritismi e parole gravi come “furbate per fregare l’avversario”. Ad accendere il post Lazio-Atalanta delle tensioni per primo l’allenatore della DEA, Gian Piero Gasperini con le sue dichiarazioni: “Due rigori inesistenti per rilanciare la Lazio. Queste non furbate, gli arbitri ci cascano, qualcuno ci spieghi le regole, Immobile si è tuffato”. A caldo con la temperatura altissima, la rabbia per essersi fatto rimontare tre gol il tecnico dei bergamaschi si era espresso in questo modo, evidentemente eccessivo.
La replica della Lazio: “Accuse inaccettabili”
Basta poco per le reazioni che arrivano a colpi di comunicati, inevitabili dopo tanta benzina gettata sul fuoco. Per prima è la Lazio a condannare le frasi dell’allenatore atalantino con una nota della società: “Del tutto ingiustificate e inaccettabili le dichiarazioni rilasciate da Gian Piero Gasperini, al termine della partita di oggi. Tali affermazioni non hanno alcuna giustificazione, alla luce della piena e riconosciuta fondatezza dei rigori provocati dalla sua squadra. Rappresentano anche un’inaccettabile offesa alla professionalità e alla correttezza di un giocatore come Ciro Immobile che non ha mai fatto ricorso a simulazioni di sorta nel corso della sua carriera” scrivono i biancocelesti.
Risponde l’Atalanta: “Diritto di critica legittimo”
Poco dopo risponde l’Atalanta tutelando la propria immagine e sopratutto in difesa del suo allenatore. “Non ci sono tesi fantasiose ne’ strampalate, solo il diritto di commentare. In riferimento al comunicato stampa della S.S. Lazio, a sostegno del nostro allenatore Gian Piero Gasperini, rimaniamo stupiti dai commenti espressi nei confronti di un nostro tesserato e come Atalanta B.C. riteniamo doveroso intervenire e puntualizzare che il diritto di critica tecnica e’ legittimo. Ribadiamo, un diritto di commentare, tecnicamente, episodi sui quali e’ stato chiesto un parere” conclude la nota atalantina.
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