Il confine fra reale e virtuale sa essere molto labile, specialmente alle soglie del primo ventennio del Duemila, dove la realtà aumentata ha reso i videogiochi sempre più realistici. È il caso, tra gli altri, di Football Manager: celebre videogioco che ricrea, in tutto e per tutto, la carriera di un dirigente sportivo. Si può scegliere un club e iniziare la carriera con quello, creando il proprio personaggio che dovrà farsi carico della gestione del club. Dai moduli e le tattiche di gioco, prima, dopo e durante le partite, ai conti e il bilancio che deve essere sempre in ordine per non incorrere in spiacevoli sanzioni.
Il realismo del gioco è talmente disarmante che, da anni, sforna potenziali manager provetti che non hanno mai esercitato la professione realmente, ma virtualmente non sono secondi a nessuno. Così può succedere di vincere il triplete (scudetto, coppa nazionale e Champions League) col Pro Vercelli o col Chievo Verona. Scenari impensabili prendono vita grazie all’estro di singoli giocatori sempre più specializzati in quella che, a tutti gli effetti, potrebbe essere una professione a tempo pieno. Non solo un semplice svago.
È quel che è successo ad Andrej Pavlovic che, da giocatore esperto ed entusiasta di Football Manager, ha inviato i dati delle sue prestazioni alla propria squadra del cuore: FK Bezanija, team serbo, trascinato in 16 anni virtuali sino alla finale di Champions League. Senza contare i dieci titoli consecutivi in campionato e sei coppe serbe. Bottino invidiabile e da tenere in considerazione, perchè – per quanto sia un palmares virtuale – imporsi a questo gioco è tutt’altro che semplice: proprio per i canoni così spudoratamente vicini alla realtà.
Al giovane è bastata una chiacchierata informale col direttore della società serba ed è stato assunto come data analyst del club: “Non ho intenzione di vantarmi, ma sono in qualche modo una leggenda nel mio universo di Football Manager”, ha dichiarato. Il suo contributo, nella vita reale stavolta, si è già rivelato indispensabile: la squadra ha ottenuto tre punti importanti contro il FK Dedinje. Pavlovic collabora ancora su base volontaria, data la delicata situazione economica in cui versa la compagine serba, ma presto le cose potrebbero evolversi e cambiare. A lui, per ora, sta bene così: se non altro per rivincita nei confronti dei genitori che gli hanno sempre rimproverato di stare troppo davanti alla console di videogiochi, quello che era un passatempo potrebbe diventare ben presto un lavoro retribuito nel mondo dei suoi sogni. Pavlovic ha reso possibile un lieto fine utopico, solo per questo la sua vittoria – morale e professionale – vale doppio.
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