Sembrava essere un calciatore a un passo dal ritiro, invece Ribery è rinato a Firenze. Nessuno nota, o pensa, ai suoi 36 anni suonati. Il campione francese non solo affronta la sua nuova esperienza con la fame di un esordiente, ma stupisce gli sportivi italiani con delle prestazioni che forse in pochi si aspettavano. L’attaccante ha parlato a lungo col “Corriere della Sera”, nella sua prima intervista italiana. “Quando ho accettato di venire a Firenze non pensavo che fosse amore a prima vista”. Una nuova sfida, che forse ha già vinto: “La sera della mia presentazione sono stato conquistato subito. E’ stato un giorno speciale, che porterò sempre con me”.
Fiorentina, Ribery: “I giovani di oggi pensano troppo ai soldi”
Eppure in tanti lo davano al passo d’addio, dopo che era rimasto senza contratto: “È stata un’estate brutta. Mi allenavo da solo. Non mi piace così: il calcio è condivisione e passione. Avevo altri contatti, ma quando ho parlato con i dirigenti della Fiorentina è scoccata la scintilla. Sono venuto qui con la stessa determinazione che avevo in Germania: Firenze mi ricorda Marsiglia. C’è la stessa mentalità, qui si vive per il calcio”. E Ribery ha dovuto lavorare sodo per impressionare da subito, trovando la forma giusta: “Ho dovuto lavorare duramente, ma già alla terza giornata, nella gara con la Juventus, mi sentivo meglio. Gioco con il cuore e do tutto quello che ho”. Dopo la sconfitta col Genoa Ribery si è allenato fino alle 4,30 del mattino: “Ero arrabbiato e avevo bisogno di sfogarmi. Non mi piaceva cominciare la mia avventura in quel modo. Non volevo che le mie prime partite fossero così. Sono rimasto ad allenarmi fino a quell’ora, perché volevo arrivare alla prossima gara nel modo migliore”. Ribery ha anche un messaggio per i giovani: “Le nuove generazioni sono diverse dalla nostra. Noi pensavamo a divertirci e a imparare ogni giorno, non pensavamo così tanto ai soldi. Ora la vita è differente, i giovani hanno altri problemi e priorità: le macchine, gli sponsor. Troppe cose per cui rischiano di rovinare loro stessi e la carriera”.
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