L’Italia di Roberto Mancini si è qualificata con largo anticipo ad Euro 2020. Gli azzurri, infatti, si sono guadagnati il pass per gli Europei battendo la Grecia all’Olimpico di Roma – in una splendida cornice di pubblico – grazie alle reti di Jorginho e Bernardeschi. Squadra che vince non si cambia, dice il proverbio, Mancini però – alla vigilia della partita con il Liechtenstein vuole stravolgere anche quello.
Liechtenstein-Italia, Mancini: “Vorrei cambiare qualcosa ma senza esagerare per evitare problemi”
Forte della qualificazione acquisita, il Commissario Tecnico approfitterà delle restanti partite per fare qualche esperimento e provare coloro che finora hanno avuto meno spazio in Nazionale. Questo significa cambiare radicalmente ogni aspetto tecnico tattico? Lo spiega meglio l’ex allenatore di Lazio e Inter alla conferenza stampa della vigilia: “Penso di cambiare molti giocatori. Chi gioca? Sirigu, Belotti, Zaniolo, Izzo o Di Lorenzo, Romagnoli dipende da come sta, uno tra Grifo ed El Shaarawy, più Biraghi. Ma non vorrei cambiarli tutti: si danno cose per scontate, ma squadre blasonate in Coppa sono state eliminate da formazioni di C. Cambiare tutti può creare dei problemi“, ha concluso. Dunque, rinnovamento sì, qualche azzardo anche, ma la lucidità e l’equilibrio dovranno essere le peculiarità principali del nuovo corso targato Mancini che, fin qui, ha ben impressionato.
Il giro della Nazionale si è ringiovanito, non solo in riferimento alla maglia verde di recente indossata, abbassando l’età media del gruppo ci si può concedere qualche lusso in più dal punto di vista delle idee di gioco senza perdere l’aspetto principale: la solidità. Quella che permetterà, forse, di arrivare alle partite che contano con un pizzico di consapevolezza in più. “Zero problemi”, dunque. Del resto chi ben comincia è a metà dell’opera.
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