In questi giorni sta tenendo banco la questione turca, con l’offensiva di Erdogan nei confronti del popolo curdo, più d’un esponente nel mondo del calcio ha detto la sua. Anche qualche italiano ha espresso solidarietà ai curdi, virale il post social di Claudio Marchisio. Da registrare, inoltre, le prese di posizione di alcuni giocatori della Turchia che – in campo e fuori – hanno manifestato la propria vicinanza al governo turco.
C’è anche, tuttavia, chi si ribella: chiedere ad Hakan Sükür, turco e ribelle (in tutto e per tutto) all’atteggiamento della sua nazione. Lo ha dimostrato con i fatti, non limitandosi a delle semplici parole. Sulla sua testa, infatti, pende un mandato d’arresto poiché oppositore di Erdogan. Ogni bene in suo possesso è stato sequestrato ed è stato costretto ad abbandonare il paese emigrando all’estero.
In questo momento particolare, alcuni siti di riferimento dell’Inter lo ricordano, omaggiando il suo coraggio, e lui risponde con un cinguettio: “La mia é una lotta per la giustizia, per la democrazia, per la libertà e per la dignità umana. Non mi importa di quello che posso perdere se a vincere é l’umanità”, ha ribadito. In molti si riconoscono nel suo cipiglio, solidarietà e affetto che arriva anche dall’Italia: nei momenti di difficoltà, non c’è colore o riferimento calcistico che tenga.
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