La notizia è stata lanciata qualche giorno fa dal “Corriere dello Sport”. L’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti può lasciare a fine stagione. Giugno 2020, con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del suo contratto con il club azzurro. Secondo il quotidiano sarebbe una scelta dell’allenatore, se l’esito di questa stagione dovesse rivelarsi deludente. Ancelotti, sempre secondo il giornale sportivo, si aspetta il salto di qualità e di vincere qualcosa. Se ciò non dovesse accadere potrebbe dire addio al Napoli.
Napoli, Ancelotti può dire addio: ecco perché
Ma perché Ancelotti dovrebbe lasciare il Napoli? Addirittura per una sua scelta? Ad oggi, in effetti, non ci sono elementi per pensare a un addio dell’allenatore a giugno. Esiste un contratto in essere (poco più di 5 milioni di ingaggio) che scadrà nel 2021. Pur senza giurare eterna fedeltà, Ancelotti ha sempre detto di essere felice a Napoli e di trovarsi bene. In più, da parte sua piena sintonia con il presidente De Laurentiis e l’operato della società. L’allenatore assegnò un bel “10” al calciomercato estivo, facendo capire di essere pienamente soddisfatto. Anche da parte di De Laurentiis non ci sono segnali: però, questo può essere un’indicazione preoccupante. Il patron azzurro si è “chiuso” in uno dei suoi momenti di silenzio assoluto. Il presidente del Napoli è così: ho parla continuamente e a spron battuto, oppure sparisce per settimane. Da parte sua solo un paio di tweet per commentare le partite del suo Napoli. De Laurentiis non parla da parecchio di Ancelotti. Fino a qualche mese fa accennava a rinnovi e contratti a vita. In più lodi sperticate all’allenatore fatte ad ogni buona occasione. Ultimamente, questo è vero, il patron è diventato silenzioso sull’argomento. Può essere questo un segnale? Probabilmente no, ma qualcosa significa. Senza fare illazioni, la storia dice che i rapporti tra De Laurentiis e i suoi allenatori si logorano rapidamente. Di solito due anni, poi cominciano le frizioni. E’ accaduto praticamente con tutti, da Reja a Sarri, ma ciò non vuol dire che le esperienze sulla panchina del Napoli sono state brevi. Solo Benitez è durato due stagioni, ma Reja e Mazzarri sono rimasti cinque anni, Sarri tre.
Che profilo sceglierà De Laurentiis?
È una storia tutta da scrivere, e probabilmente Ancelotti sarà interpellato a riguardo appena tornerà a parlare con i giornalisti. Ad oggi c’è un accordo fino al 2021, ma nessuno esclude che un’eventuale stagione deludente possa indurre Ancelotti a fare un passo indietro. E anche se non c’è alcun indizio, lo stesso De Laurentiis potrebbe rimanere deluso da un’annata sotto le aspettative. Da non trascurare che il presidente ritiene di aver accontentato Ancelotti sul mercato, spendendo oltre 100 milioni di euro e arrivando a prendere un 34enne (Llorente) che va contro la filosofia di gestione del presidente. Non è un segreto che al presidente del Napoli piacciono gli allenatori grintosi, carismatici. Alla Antonio Conte, per intenderci. Ancelotti, ma questo non è un giudizio, ha un profilo e un atteggiamento diverso. Se proprio dovrà scegliere un altro allenatore, è molto probabile che il presidente guarderà a un profilo che possa dare una scossa alla squadra e all’ambiente. Napoli è una città che ha bisogno di “scintille” per accendersi. Ecco perché caratteri fumantini come Mazzarri e Sarri hanno conquistato la tifoseria. Altro aspetto da considerare: le scelte dell’allenatore da parte di De Laurentiis sono sempre molto oculate. Solitamente è passato da un allenatore navigato ed esperto a uno più giovane, o comunque emergente. Esempio: dopo l’esperto Reja prese Donadoni. Non andò bene e lo esonerò, ma propose Mazzarri: rimanendo sulla stessa linea. Dopo il toscano andò sull’esperto Benitez. E dopo lo spagnolo puntò su una scommessa come Sarri. Ora è toccato al navigato Ancelotti: ecco perché il suo successore potrebbe essere un allenatore relativamente emergente.
Le idee di De Laurentiis: gli stranieri
Quando si tratta di scegliere si apre sempre prima il libro dei sogni: De Laurentiis ne ha più di uno. E’ da sempre innamorato di Jurgen Klopp, già cercato prima di ingaggiare Sarri. Non è mai arrivata un’apertura da parte del tedesco, e ad oggi è praticamente un nome inaccostabile. Ma Aurelio è uno che ci prova… Apprezzato anche Pochettino: De Laurentiis rivede nel Tottenham le potenzialità che ha il suo Napoli. Llorente gli ha parlato del suo ex tecnico. Anche se sembra fuori dalla portata dei partenopei, Pochettino può essere un altro sogno di De Laurentiis. L’ingaggio non andrebbe oltre i 6 milioni di euro: questo è un fattore da tenere in considerazione. De Laurentiis tiene molto in considerazione Erik ten Hag, allenatore dell’Ajax. Se sarà costretto a cambiare allenatore, un sondaggio per l’olandese è scontato. Ma anche in questo caso è un discorso complicato. Al presidente piace anche Jesse Marsch, allenatore statunitense del Salisburgo. De Laurentiis adora gli Usa e ha una casa a Los Angeles, dove trascorre diversi mesi l’anno. Anche per questo sarebbe molto stuzzicato dall’idea di avere un allenatore americano. De Laurentiis segue da tempo il tecnico degli austriaci, che presto incrocerà nella doppia sfida di Champions League.
Le idee di De Laurentiis: gli italiani
Se queste sono le piste estere, ci sono poi i “classici” italiani: non è un segreto che De Laurentiis, prima di ingaggiare Sarri, pensò a più riprese a Spalletti. Si dice che col tempo l’interesse per l’ex allenatore dell’Inter si sia sopito, ma fin quando Spalletti sarà libero è corretto accostarlo al Napoli: il carattere e la verve sono quelle giuste per una piazza come quella partenopea. De Laurentiis stima molto anche Marco Giampaolo, ma si aspettava che potesse portare la Sampdoria in Europa League. Il recente flop con il Milan non lo rendono più un nome che possa mettere appetito alla platea napoletana: difficile ipotizzarlo. Resta sempre nei pensieri del presidente Simone Inzaghi. Fu cercato con insistenza prima dell’arrivo di Ancelotti. Per De Laurentiis è un allenatore di sicuro avvenire, anche se forse dal carattere troppo docile. E’ vero che ha rinnovato con la Lazio, ma il Napoli avrebbe gli argomenti giusti per convincerlo. Di certo è che De Laurentiis cercherebbe un allenatore che abbia un minimo di carisma, in modo da accendere l’interesse dei tifosi. Ma soprattutto esperienza europea e abitudine al turnover: sono requisiti che De Laurentiis oggi ritiene indispensabili. Infine c’è Max Allegri: a De Laurentiis piace, lo stima e lo trova simpatico. Difficile dire se mai lo chiamerebbe al Napoli: probabilmente no, perché Allegri non piace alla piazza e pratica un calcio che è l’esatto opposto di quello che il Napoli prodiga ormai da anni come idea di calcio. Sarebbe un brusco cambio di rotta e mentalità, difficile da spiegare. In più è improbabile che Allegri possa accettare una proposta dal Napoli. Eppure, lo “sfizio” di De Laurentiis sarebbe quello di portare un ex juventino “doc” a Napoli: ricambiando lo sgarro della Signora nel prendere Sarri. Ma queste sì che sono solo suggestioni…
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