Italia unita sotto i propri colori? Non questa volta. Non in occasione della gara con la Grecia in programma sabato alle 20,45 a Roma. La scelta di far scendere in campo la Nazionale con una (quasi) inedita divisa verde ha scatenato polemiche e diviso i tifosi. Si tratta, senza troppi giri di parole, di una mera operazione di marketing: la motivazione ufficiale è quella di un omaggio al Rinascimento Italiano (vedere anche le trame del tessuto). Ma andando più sullo sportivo un segnale in favore della linea verde, adottata da questo ciclo con Mancini ct, che punta tutto sui giovani. L’Italia giocherà contro la Grecia e poi col Liechtenstein, gare per le qualificazioni agli Europei del 2020. Sabato contro la Grecia si vedrà la famigerata maglia verde, che sarà poi messa da parte ed utilizzata come terza divisa agli Europei. Sempre che non venga “cancellata” prima.
Il problema è che il verde non c’entra nulla con il classico azzurro della Nazionale. Se a a qualcuno il colore può anche piacere, la realtà è che si sono scatenate innumerevoli polemiche. Probabilmente il fatto che l’idea si venuta dallo sponsor Puma (ma avallata dalla Figc) ha smascherato l’intento puramente commerciale dell’iniziativa. Anche per questo l’inedita casacca, che sarà utilizzata solo sabato, è presto finita nelle antipatie di molti. Ma se a prendere le distanze è addirittura il commissario tecnico allora il discorso è serio: “La Nazionale è azzurra. Io preferisco l’azzurro – ha detto Roberto Mancini – sono abituato all’azzurro e al bianco. Sono un pochino old fashion sulle maglie, ma vediamo come funzionerà in campo”. Non il massimo per promuovere l’iniziativa. Anche per questo, forse, i calciatori interpellati sul tema sono stati più morbidi. Ciro Immobile ha così provato a giustificarla: “La Nazionale è associata all’azzurro e siamo affezionati a questa maglia, ma saremo comunque orgogliosi di indossare questa divisa, anche se verde. Anche nei club si vedono alcune divise un po’ diverse, è normale nel calcio di oggi”. Anche Leonardo Spinazzola è soft: “I nostri colori sono l’azzurro e il bianco, ma il verde non è un problema. Rappresentiamo l’Italia con orgoglio, con qualunque colore”. Si sbilancia in un complimento il difensore Francesco Acerbi: “La maglia verde non è un problema. Noi pensiamo solo a giocare. Comunque è una piccola novità, la maglia è molto carina”.
Ma se i calciatori provano a smorzare le polemiche, gli altri sportivi non usano mezzi termini: Stefano Mei, ex atleta e oggi presidente “Associazione Atletici Olimpici e Azzurri d’Italia” si dice perplesso: “E’ una scelta difficile da digerire. Capisco il marketing, si vedono maglie assurde. Ma va bene per i club. La Nazionale è una cosa diversa: è un simbolo del nostro sport e della patria. Non si può cambiare colore come niente fosse”. A maggior ragione sono gli ex calciatori ad essere ancora più critici: “Sicuramente mi ha sorpreso – afferma l’ex campione del mondo ’82 Claudio Gentile – ma posso dire che non mi ispira. Se fossi un calciatore non andrei in campo con determinazione e voglia”. Molto critico anche Roberto Boninsegna, altro ex calciatore: “Gli sponsor ormai fanno quello che vogliono – afferma l’ex attaccante – la maglia verde era un qualcosa a cui non siamo abituati. L’alternativa all’azzurro può essere il bianco, semmai”. La maglia verde ha lasciato perplessi pubblicitari ed esperti di marketing. Ad esempio il creativo Michele Mariani spiega: “Sarebbe stata meglio una variante sul tema di stampo classico e non applicare un colore così diverso dal consueto azzurro. E’ un colore di riferimento, identitario”. Secondo altri pubblicitari il verde si “confonde” col colore del campo, ed essendo anche di colore scuro il nuovo colore non rappresenterebbe una novità che “salta” all’occhio del tifoso seduto davanti al televisore.
Arrivano pesanti attacchi alla maglia verde dal mondo della politica: “Ci mancava la maglia della nazionale verde scuro, ci mancava giusto quella”. Scrive in un tweet Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia. ”Hanno provato in ogni modo a giustificare la nuova maglia verde della nazionale di calcio, ma per noi rimane solo un oltraggio alla gloriosa storia degli Azzurri”, lo dichiara Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Cultura e Sport. “Altro che rievocazione di una maglia verde usata per non confondersi decenni fa in una partita con gli argentini. Probabilmente dietro ci sono invece interessi di sponsor che con questa sortita vogliono vendere maglie e fare un po’ di soldi. Oppure si vuole semplicemente, e ci sono riusciti, attirare l’attenzione sulla nazionale”. Lo dichiara, in una nota, Maurizio Gasparri, di Forza Italia.
Eppure all’estero la maglia dell’Italia verde piace: si sono registrate ottime vendite, soprattutto nel giorno della presentazione. Centinaia di ordini anche online. “Verde sbalorditivo”, ha scritto il Daily Mail con toni entusiastici. “Peccato che come terza maglia, l’Italia non potrà indossarla all’Europeo“, ha scritto Sport Bible, che definisce la maglia con toni positivi. Ma i tradizionalisti non devono preoccuparsi: tra qualche settimana saranno lanciate la seconda maglia, di colore bianco, e successivamente la prima, che per fortuna sarà azzurra. Alcuni giocatori, tra i quali Chiesa, Verratti, Bonucci, Barella e Zaniolo, hanno effettuato dei set fotografici per pubblicizzare le maglie che arriveranno a breve nei negozi. Nessun timore: sono azzurre al 100%.
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