Il Milan ha scelto Stefano Pioli: il nuovo allenatore ha voluto con sé il figlio Gianmarco, che ha 26 anni e ricoprirà il ruolo di match analyst. Si tratta di quei collaboratori che durante le partite riprendono con una piccola telecamera le azioni di gara, in modo da raccogliere dati da sottoporre all’allenatore e il suo staff.
Quando l’allenatore porta il figlio in panchina
Ma Pioli non è l’unico allenatore a inserire il figlio nel proprio staff. Il caso più eclatante è quello di Carlo Ancelotti, che ha scelto come suo vice il figlio Davide. Un binomio che va avanti dai tempi del Bayern Monaco. Davide, 30 anni, siede in panchina con il padre e dirige gli allenamenti con lui. Dopo aver abbandonato in fretta la carriera di calciatore si è subito dedicato ai ruoli tecnici: prima osservatore, poi le collaborazioni col padre anche al Psg e al Real Madrid. Ma Ancelotti nel suo staff ha inserito anche suo genero, col ruolo di nutrizionista.
Non solo Pioli: da Ancelotti a Pochettino, passando per Prandelli e Mourinho
Ma i casi analoghi non finiscono qui: come evidenzia “Il Giornale“, l’allenatore del Cagliari, Rolando Maran, come Pioli ha scelto il figlio Gianluca come match analyst. Una scelta che portò anche qualche polemica. Perché la fama di “raccomandato” fa in fretta a insidiarsi sulle spalle di questi “figli di”. Cesare Prandelli, quando era commissario tecnico della nazionale aveva con sé il figlio Nicolò, allora 28enne, che faceva il preparatore atletico. Ragazzo che poi ha proseguito la carriera autonomamente, lavorando anche al Bologna. Al Pescara, Bepi Pillon aveva nel suo staff sia il fratello Albino che il figlio Jacopo. L’allenatore dell’Inter ha come suo fedele collaboratore il fratello Gianluca, 37 anni: un connubio che va avanti praticamente da sempre. Da quando Conte allenava il Bari. E molti casi ci sono anche all’estero: i più famosi sono quelli del figlio di Mourinho, José Mario, e di Pochettino, col figlio Sebastiano. Entrambi inseriti negi staff dei più illustri genitori.
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