Non è bastata a Marco Giampaolo la vittoria conquistata nell’ultima giornata di campionato contro il Genoa. La dirigenza del Milan, infatti, ha deciso di sollevarlo dall’incarico, chiamando al suo posto Stefano Pioli. L’ex tecnico della Fiorentina firmerà con i rossoneri un biennale da 1.5 milioni di euro.
Stefano Pioli compirà cinquantaquattro anni il prossimo 20 ottobre. Lo stesso giorno, il tecnico emiliano esordirà a San Siro sulla panchina del Milan. Inizio migliore non poteva esserci. Per Pioli, il Milan sarà la tredicesima squadra da allenatore.
Gli esordi. Dopo l’esperienza con le giovanili di Bologna e Chievo Verona, nel 2003 Stefano Pioli debutta in Serie B alla guida della Salernitana. Dopo aver portato i granata alla salvezza, nella stagione successiva, Pioli viene ingaggiato dal Modena. L’avventura con gli emiliani è stata ricca di colpi di scena. Nella prima stagione i ‘Canarini’ sfiorano la qualificazione ai play-off, chiudendo il campionato al settimo posto. Play-off conquistati l’anno seguente, dopo una stagione travagliata durante la quale Pioli, prima, viene esonerato, e poi richiamato al posto di Maurizio Viscidi. Alla fine il Modena non va oltre la semifinale, dove viene eliminato dal Mantova.
Dopo l’esperienza al Modena, nel 2006, Pioli viene ingaggiato dal Parma. Per l’allenatore parmigiano si tratta della prima esperienza in Serie A. Con i ducali, Pioli fa anche il suo esordio in Coppa Uefa contro i russi del Rubin Kazan. Nonostante l’ottimo cammino europeo -i gialloblu raggiungono i sedicesimi di finale-, Pioli viene esonerato nel febbraio del 2007 a causa degli scarsi risultati ottenuti in campionato (3V, 6N e 13P).
L’anno seguente, allora, Pioli decide di ripartire di nuovo dalla Serie B, alla guida del Grosseto. Con i toscani, l’emiliano chiide il campionato al tredicesimo posto, conquistando una salvezza tranquilla. L’avventura sulla panchina dei toscani, però, dura un solo anno. Nella stagione successiva, infatti, Pioli si trasferisce al Piacenza, dove chiude il campionato al decimo posto. Anche l’avventura con i ‘Lupi’, però, è stata breve. Nel 2009, infatti, il tecnico parmigiano cambia di nuovo, passando sulla panchina del Sassuolo, sempre in Serie B. Con i neroverdi, Pioli ottiene un quinto posto, qualificandosi per i play-off -poi persi in semifinale-.
Nella stagione 2010/2011, Stefano Pioli vive la sua seconda esperienza in Serie A, alla guida del Chievo Verona. Questa volta il tecnico parmigiano non fallisce, conducendo i clivensi fino all’undicesimo posto con 46 punti (11V, 13N, 14P). Grazie a questi risultati, Pioli attira l’attenzione del Palermo, che gli offre un contratto. L’allenatore accetta e rescinde con i gialloblu. L’avventura sulla panchina dei rosanero, però, è stata molto breve. Dopo l’eliminazione subita per mano del Thun ai preliminari di Europa League, il presidente rosanero, Maurizio Zamparini, decide di esonerarlo -terzo esonero in carriera dopo quello di Modena e Parma-.
Dopo la sfortunata parentesi a Palermo, Pioli riparte nell’ottobre del 2011, quando viene chiamato sulla panchina del Bologna al posto di Bisoli. Con i rossoblu, l’emiliano ottiene un nono e un tredicesimo posto. Nel gennaio del 2014, poi, viene esonerato a causa dello scarso rendimento in campionato -15 punti in 18 partite-.
Nel giugno del 2014, Pioli viene ingaggiato dalla Lazio. Il primo anno sulla panchina dei biancocelesti è stato decisamente sorprendente. Con il tecnico parmigiano alla guida, i capitolini conquistano la finale di Coppa Italia e la qualificazione ai preliminari di Champions League. L’anno successivo, però, le cose sono andate diversamente. In estate, la Lazio ha perso la finale di Supercoppa contro la Juventus. In seguito i biancocelesti vengono anche eliminati dal Bayer Leverkusen ai preliminari di Champions, retrocedendo in Europa League. Europa League che sarà di nuovo fatale a Stefano Pioli. Dopo la sconfitta per 3-0 contro lo Slavia Praga, infatti, il tecnico emiliano viene esonerato per la quinta volta in carriera.
Dopo l’esperienza sulla panchina della Lazio, nel 2016 Stefano Pioli riparte da Milano, sponda Inter. I nerazzurri lo ingaggiano al posto di Frank De Boer. L’inizio è stato incoraggiante (nove vittorie consecutive tra campionato e coppe), poi, però, qualcosa si è rotto, e tra le 29^ e la 35^ giornata i nerazzurri hanno raccolto soltanto 2 punti. Un rendimento, questo, che è costato caro all’ex tecnico biancoceleste. Anche l’avventura sulla panchina dell’Inter, infatti, si è conclusa con un esonero.
Nel settembre del 2016, infine, Pioli viene chiamato dalla Fiorentina. Dopo una prima stagione positiva (i viola chiudono il campionato all’ottavo posto con 57 punti), l’anno seguente, nonostante la semifinale di Coppa Italia, Pioli viene nuovamente esonerato in seguito alla sconfitta subita in casa contro il Frosinone. Una decisione, inevitabile, visto che la Fiorentina era sull’orlo della retrocessione.
Cinque esoneri negli ultimi otto anni. Nessun trofeo vinto. La sua media punti migliore è stata di 1,67 (Lazio e Inter). Per accedere in Champions League sono sempre stati necessari almeno 1,81 punti a partita. Togliendo il terzo posto conquistato con la Lazio nel corso della sua prima stagione in biancoceleste, il miglior piazzamento in Serie A è stato un ottavo posto ottenuto con la Fiorentina. A questo punto la domanda sorge spontanea: Pioli è stata la scelta giusta? Solo il campo saprà dircelo.
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