Conte non riesce a sfatare il tabù Camp Nou, l’ultimo italiano a vincere in Spagna contro i Blaugrana resta Lippi nel 2003. Allenava la Juventus. Niente da fare per l’Inter, che perde 2-1 questa sera, nonostante abbia mostrato gli artigli. Era riuscita a mettere la testa avanti con Lautaro, ma poi l’estro e la caparbietà di Suarez hanno favorito la rimonta del Barça. Una sconfitta che brucia al netto di una buona ora di gara, forse il pareggio sarebbe stato più giusto. Il commento del tecnico nerazzurro:
Sconfitti a testa alta?
“Grazie, ma i complimenti alla fine servono a poco. Dopo una partita del genere meritavamo di più, li abbiamo messi in difficoltà. Nel secondo tempo siamo calati fisicamente ma ci sta, sono amareggiato perchè ho visto alcune situazioni non indirizzate nella giusta maniera. Tante cose non mi sono piaciute fin dall’inizio, abbiamo avuto la sensazione strana che non mi è piaciuta”.
Perchè l’arbitro l’ha ammonita?
“Mi ha ammonito dicendo che alla prossima mi avrebbe mandato via, sulla loro casacca c’è scritto rispetto. Loro devono avere quello, come la scritta sulla maglietta. Deve essere reciproco sia per chi dirige sia per chi gioca, ma stiamo comunque parlando di un arbitro top e certi atteggiamenti mi lasciano l’amaro in bocca. Detto questo la gara è stata ben giocata, abbiamo dimostrato di poterli mettere in difficoltà”.
Da questa sconfitta si può guardare avanti positivamente?
“Il Barcellona ha grandi campioni, ma stasera non è un risultato giusto. Ora pensiamo alla Juventus. Li abbiamo fatti correre è inevitabile che paghi dazio al Camp Nou, ma a me viene difficile parlare in termini positivi quando si perde perché la sconfitta la soffro. Poi è ovvio che si deve ripartire dagli aspetti positivi”.
Avete inciso sul possesso palla, ma poi avete pagato dal punto di vista fisico…
“Sì, il problema è che per abbassare il loro possesso palla devi averla tu. Noi abbiamo cercato di fargli male in più punti, il dispendio fisico è stato non indifferente. Nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo e non avevamo più la lucidità per saltare il loro pressing. Sono contento, ma purtroppo abbiamo perso e dobbiamo migliorare di più. Non dobbiamo tornare a casa contenti perla sconfitta, perchè la situazione in Champions è compromessa. Ci lecchiamo le ferite e al tempo stesso dobbiamo essere ancora più forti: dobbiamo portare avanti il percorso che stiamo costruendo”.
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