Diego Godin ha già conquistato i tifosi dell’Inter: con il suo carisma, l’esperienza e la qualità di un grandissimo difensore. L’uruguaiano oggi 33enne si è raccontato al quotidiano spagnolo “Marca“: “Non mi sento un leader di questa Inter. Ho intrapreso una nuova esperienza, non conta quello che ho fatto all’Atletico Madrid. Certo, mi sento un giocatore importante, tutti conoscono la mia carriera. Ma per parlare alla squadra non bisogna essere per forza capitano”.
Godin: “Conte mi chiede di tenere palla e impostare il gioco”
Milano lo ha accolto, ma Godin non ha ancora avuto il tempo di visitarla: “Non ho fatto neanche un giro. Tanti viaggi e gli allenamenti non me lo hanno consentito ancora. Però il mio connazionale Vecino mi ha aiutato ad ambientarmi. Lo stesso ha fatto Borja Valero. Sono contento di averli come compagni di squadra”. Conte fa giocare Godin nella difesa a tre: “Ci abbiamo lavorato durante l’estate: l’allenatore mi chiede di tenere palla e impostare il gioco. A Madrid avevo altri compiti, ma penso di poter fare quello che mi chiede Conte. Perché ho paragonato l’Inter con l’Atletico del 2014? Lo spogliatoio è unito come in quella stagione, e Conte somiglia tanto a Simeone: hanno grande personalità”. Godin sta conoscendo la Serie A: “Non mi sembra un campionato così tattico, direi più che altro fisico. Tutte le squadre vogliono giocare e tutti vogliono fare gol. Chi è il calciatore che mi ha colpito? Direi Sensi, non lo conoscevo. Ha fisico anche se piccolo di statura, ha grandi qualità”. E infine uno sguardo alla Juventus: “Gara difficile e di grande fascino. Loro dominano da anni, noi proveremo a batterli anche se sono forti”.
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