Hanno due ispirazioni molto diverse i due progetti per il nuovo stadio di Milano. Gli americani di Populous, studio che ha firmato il nuovo impianto del Tottenham e l’Allianz Field dei Minnesota FC, hanno presentato il concept di un parallelepipedo coperto di vetro, secondo uno stile che dovrebbe ricordare le atmosfere del Duomo. Visivamente di maggiore impatto il progetto del consorzio italoamericano Manica-Cmr Sportium che prevederebbe due anelli, una copertura esterna che si illumina con i colori della squadra di casa un po’ come succede all’Allianz Arena di Monaco di Baviera e manterrebbe il prato dell’attuale San Siro come giardino, parco, omaggio alla memoria. Entro il dieci ottobre il Comune dovrà inviare la risposta sulla dichiarazione di pubblica utilità del progetto, che rientra in un piano complessivo di riqualificazione urbanistica dell’area di San Siro. Poi le squadre dovranno scegliere uno dei due progetti finalisti, presentati stamattina al Politecnico di Milano.
Milan e Inter prevedono un impianto leggermente incassato nel terreno, così che l’altezza complessiva sia ridotta da 68 a 30 metri. Sarà un impianto ecosostenibile, a emissioni zero, comunque affiancato da oltre 20 ettari di aree verdi e spazi per lo shopping, in modo da trasformare la zona dello stadio in un distretto poli-funzionale da vivere tutti i giorni della settimana.
I costi del nuovo stadio di Milano, da 60 mila posti più ulteriori 12.500 nelle aree premium/hospitality, sono stimati in 650 mila euro rispetto ai 500 messi in preventivo dalle società per l’eventuale ristrutturazione di San Siro.
Il concept degli italiani di Cmr con il gruppo Manica, che hanno progettato lo stadio del Cagliari, non sacrifica l’impatto visivo dell’attuale San Siro ma ne armonizza e modernizza le forme. Dalla geometria statica, dagli angoli retti alle curve, all’idea di due anelli concentrici. Due forze uguali e contrarie, due fonti di costante dinamismo come il Milan e l’Inter, le forze che muovono la storia del calcio in città.
Nel piano degli architetti c’è la volontà di permettere ai tifosi di vedere la struttura dello stadio mentre si avvicinano all’impianto, di emozionare già con i giochi di luce attraverso i LED personalizzabili all’interno degli anelli.
“Il progetto pone una grande attenzione sull’importanza storica del sito di San Siro, mantenendo il campo di gioco originale al suo posto e liberamente accessibile alla comunità. Lo sviluppo globale delle aree dedicate alle altre funzioni saranno perfettamente integrate nel verde, creando ampi spazi dedicati alla socializzazione” si legge nel comunicato, che sottolinea come siano previsti anche due musei e due grandi negozi per i tifosi delle due squadre.
Anche il progetto dello studio americano Populous prevede un multiforme impatto cromatico. “Lo stadio cambierà aspetto: rosso come un incendio quando gioca il Milan e blu con un Biscione che lo avvolge quando gioca l’Inter. La forma architettonica cambia: non sono solo Led colorati, ma avrà un aspetto diverso in base all’evento” ha spiegato Chris Lee, come riporta la Gazzetta dello Sport.
Sicuramente meno evocativo, questo progetto si inserisce in maniera più naturale nel contesto urbano. Su pianta rettangolare, ricorda per certi versi il Matmut-Atlantique di Bordeaux. “La verticalità delle guglie e dei contrafforti gotici del Duomo viene ripresa nell’infinita serie di segmenti che costituiscono la struttura esterna delle gradinate, avvolte da un rivestimento in vetro che racchiude lo stadio all’interno di una teca, creando gli spazi interni di accesso e movimento per i tifosi” scrivono gli esperti di Archistadia.
Sarebbe uno stadio compatto, dalla fisionomia riconoscibile, moderno e razionale con qualcosa d’antico. Un incontro d’anime. Come una cattedrale. La cattedrale del calcio.
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