Mario Balotelli e la Juve, una sfida speciale. I bianconeri, da oltre dieci anni, sono entrati nel destino dell’attaccante che spera di essere il futuro della nazionale di Roberto Mancini all’Europeo del 2020. Ma intanto c’è da trascinare l’attacco del Brescia contro la Juventus. Balotelli l‘ha affrontata otto volte, tra campionato e Coppa italia, con tre vittorie e quattro gol segnati.
Proprio in coppa ha vissuto la prima grande notte contro i bianconeri, il 30 gennaio 2008. Allora diciassettenne con un fisico debordante, si regala a Torino una doppietta. I suoi due gol aprono e chiudono il 3-2 che proietta l’Inter alla semifinale contro l’Inter. Il sorriso sincero incornicia la gioia per essere arrivato tra i grandi. Pochi mesi dopo giocherà gli ultimi otto minuti nella trentesima giornata di campionato in casa contro i bianconeri. Ma non incide.
Lo farà un anno dopo, il 18 aprile del 2009. E’ il giorno di una dolorosa presa di coscienza. Balotelli firma il provvisorio vantaggio per l’Inter di Mourinho contro la squadra di Ranieri, che però troverà il pareggio. Esulta, come raramente gli capiterà, cercando l’abbraccio dei suoi tifosi perché quelli avversari gli riservano cori razzisti. Quella partita è un cambio di prospettiva, un doloroso percorso di crescita. E’ l’inizio di una strada verso la perdizione del tifo calcistico, troppo spesso protetto e difeso dalla logica di gruppo.
Balotelli entra nell’ultima mezz’ora all’Olimpico di Torino il 5 dicembre del 2009, ma la Juve vince 2-1 in Serie A. Meno di due mesi dopo, però, all’inizio del 2010, Balotelli è un ragazzo che segna per prendersi una rivincita. Stende la Juve in Coppa Italia, fa compiere all’Inter un altro passo verso il Triplete, ma non esulta. Presto la rivoluzione, e nessuno dirà che sia stata un’evoluzione, sarà completa: butterà la maglia a Manchester e si trasformerà nel nemico pubblico numero uno.
Balotelli tornerà a sfidare la Juventus otto anni dopo. E’ il 2016. Ha vissuto da eroe l’Europeo del 2012 e da “cattivo” della storia il fallimento del Mondiale 2014. Dopo il pubblico ludibrio, l’esilio tutt’altro che catartico a Liverpool, cerca sollievo al Milan in quella che però rimane una delle esperienze più deludenti della sua carriera. Segna un solo gol in campionato, contro la Juve in campionato il 9 aprile 2016 batte l’angolo per il gol di Alex che illude San Siro. Batte una gran punizione che esalta i riflessi di Buffon, poi la Juve rimonta, vince 2-1 e vola verso lo scudetto. Mihajlovic viene esonerato pochi giorni dopo. Balotelli chiude la sua stagione da incubo con una comparsata di otto minuti nella finale di Coppa Italia, persa proprio contro la Juve. Ormai nessuno sembra avere più fiducia in lui al Milan. E’ arrivato il tempo di andare.
Oggi SuperMario tornerà, per dimostrare che allora si sono sbagliati tutti. Per poter dire di essere ancora in grado di fare la differenza.
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