Koulibaly torna protagonista, stavolta non per un intervento provvidenziale – anche se con la maglia del Napoli ne ha fatti tanti – o per un autogol fortuito come quello contro la Juventus, il difensore parla nuovamente di razzismo negli stadi alla luce di quel che è successo a lui stesso in un passato recente e alle prese di posizione di alcuni tifosi nei confronti di suoi colleghi: l’ultimo episodio, in ordine di tempo, i buu razzisti indirizzati a Dalbert della Fiorentina nel corso del match contro l’Atalanta. Ancora prima era toccato a Lukaku, contro il Cagliari, subire le vessazioni di un pubblico indisponente.
Koulibaly, sui social contro il razzismo: “Siamo tutti fratelli”
Così, il ‘muro’ della difesa partenopea torna su Instagram e invita i tifosi alla tolleranza e alla condivisione. In nome di uno sport che unisca e non sia divisivo: “Lo abbiamo capito da bambini a Saint-Diè e voglio che anche mio figlio lo capisca. Spero che un giorno lo capiranno anche quelli che mi fanno ‘buu’. Sì, forse siamo diversi. Ma siamo tutti fratelli“, ha rimarcato il difensore nella didascalia della foto che lo ritrae in primo piano. Koulibaly sta cercando, con ogni modo e mezzo, di farsi portavoce in questa battaglia etica e sociale. Apprezzamenti da colleghi, allenatori e giocatori, della Serie A.
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