Ennesima partita, ennesimo sigillo. Stavolta, però, ha un altro sapore perchè arriva al suo primo derby milanese: Romelu Lukaku segna ancora, trascinando l’Inter nel suo stato di grazia. Una striscia così positiva di vittorie non si vedeva in casa nerazzurra dal 1999. Quelle mura in cui, adesso, c’è Antonio Conte: per il belga un vero e proprio mentore, tant’è che dopo il gol della tranquillità contro i rossoneri, l’attaccante è andato proprio dal mister ad abbracciarlo. Incisivo, come i veri bomber, nelle partite che contano.
Inter, Lukaku: uomo in più del derby, ma non parlategli di scudetto
Un mantra che Conte sa a memoria, lui a vincere ci è abituato: deve insegnarlo, nuovamente, all’Inter che ha bisogno di ritrovare ed acquisire sempre più certezze. La prima è un allenatore affidabile, il vero top player di questa stagione per i nerazzurri è lui. Anche, e soprattutto, Lukaku gliene dà atto: “Con Conte c’è un rapporto speciale, alla mia età volevo un allenatore così. Capace di motivarmi ogni giorno, sono molto contento della scelta che ho fatto. Un onore segnare al derby ed essere in questa squadra”.
E a chi già sogna lo scudetto, Lukaku risponde così: “Non voglio parlarne, mercoledì abbiamo un’altra partita difficile contro la Lazio. Pensiamo a questa”. Insomma il belga ha sposato in pieno la causa, Lukaku sta diventando sempre più uomo chiave e certezza di Conte. Un po’ come lo era Arturo Vidal, per il salentino, ai tempi della Juventus. Altri periodi, come ha detto Lukaku: serve guardare avanti, per la felicità dei nerazzurri. Con un bomber così, la strada è in discesa.
Leggi anche –> Inter, Lukaku racconta: dalle origini all’inchino