Il derby è l’apoteosi del dualismo. A Milano arriva troppo presto, forse: possibile. La metà di settembre è passata da poco, e sia Milan che Inter stanno facendo i conti con un avvio di stagione diverso, ma non senza qualche difficoltà. Maggiori quelle della squadra di Giampaolo, che quest’anno non sarà impegnata in Europa. Proprio in Coppa, invece, l‘Inter ha manifestato qualche segnale di fragilità. Ma resta pur sempre la prima in classifica, a punteggio pieno dopo tre giornate.
Per il Milan il derby a San Siro da giocare “in casa” e la voglia di dare una svolta a un inizio di campionato non del tutto convincente. Dall’altra parte l’Inter vuole subito scacciare qualche fantasma: la brutta prova contro lo Slavia Praga in Champions League e soprattutto il forte diverbio tra Brozovic e Lukaku. Ma per vincere la partita più attesa dell’anno servono gli uomini giusti. Quelli chiave. Quelli che non tradiscono. Duelli in cui prevalere, calciatori che non possono tradire la fiducia dei tifosi e dell’allenatore. E a proposito, ci saranno due volti nuovi in panchina: entrambi alla “prima” nella Scala del Calcio nel match più sentito. Antonio Conte e Marco Giampaolo: due idee molto diverse di calcio. Due idee categoriche: uscire dal campo senza perdere. Ma questo non vorrà dire (si spera) che Inter e Milan e sfideranno la paura.
Volti contrapposti tra i pali: quello giovane di Gigio Donnarumma e quello esperto e sagace di Samir Handanovic. Nessun dubbio sul fatto che, probabilmente, sono i migliori portieri in Serie A. Decisivi entrambi, spesso e volentieri. Del milanista si ricorda qualche “papera” in più, più puntale e spietato l’interista, bravo anche a parare i rigori. In ordine sparso, così come presentano le suggestioni: Politano contro Rebic. Personaggi in cerca d’autore. L’ex Sassuolo lavora sodo per prendersi il posto da titolare e confermarsi come miglior partner di Lukaku. Il croato ha debuttato “così così” col Verona, e spera nella maglia da titolare per entrare subito nel cuore dei tifosi con un gol. Una sfida tra due candidati a sognare, e far sognare. E poi la sfida dei “piccoletti”: Stefano Sensi, la nuova stella del calcio italiano. Segna spesso e in ogni modo. Sarà contrapposto a Ismael Bennacer: suo omologo come ruolo e caratteristiche, soprattutto fisiche. Ma l’ex Empoli dovrà sudare moltissimo per mettere in ombra il rivale interista.
E lì in avanti, i due professionisti del gol: Lukaku e Piatek. Sono due serial killer dell’area di rigore. Ma non arrivano al derby col vento in poppa: Lukaku era partito bene con due gol in due gare (uno su rigore) poi si è fermato, con due prestazioni sottotono nelle ultime due partite. Nemmeno il milanista ha cominciato benissimo: ha segnato il suo primo gol in campionato solo su rigore, al Verona. Il secondo gli è stato annullato. Ma rispetto a un anno fa è partito lentissimo: il derby è l’occasione per continuare a zittire i critici. Una sfida, forse la più tesa: quella tra i due bomber che cercano conferme. Alessio Romagnoli sfida Skriniar: i due gioielli. Giovani, emergenti. Il talento in difesa si spende per uscire vittoriosi dal “Meazza”. Un derby fatto di massima concentrazione, perché l’imperativo è non sbagliare. Ha più esperienza l’Inter, un pochino meno il Milan. Il veterano Godin di derby ne ha giocati eccome, lì a Madrid. A Milano dovrebbe trovarsi a suo agio, un po’ come Biglia, se dovesse giocare. Carature diverse, ma il carisma non manca nel duello sudamericano. E c’è anche la sfida dei “capricciosi”: Paquetà contro Brozovic. Le polemiche contro l’allenatore per il milanista, il nervosismo coi compagni di squadra per il centrocampista croato. E infine l’esperienza di D’Ambrosio contro la voglia di rinascere di Conti. Il milanista tormentato dagli infortuni sa che potrebbe toccare a lui. L’interista è ormai un veterano dei derby, e vuole far valere la sua esperienza per conquistare un’importante maglia da titolare. Il derby non è ancora cominciato, ma già si lotta per una maglia da protagonista.
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