Atletico Madrid: tattica, rosa e curiosità: tutto sugli avversari della Juve in Champions

L’Atletico Madrid inizia il settimo percorso consecutivo in Champions League proprio come aveva chiuso l’ultimo, contro la Juve di Sarri e della nemesi Cristiano Ronaldo. La sua tripletta da leggenda ha completato la rimonta bianconera negli ottavi della scorsa edizione. Secondi nella Liga l’anno scorso, i Colchoneros hanno superato la fase a gironi sette volte in nove precedenti partecipazioni in Champions. Unica squadra a vincere le prime tre gare in Liga quest’anno, l’Atletico ha interrotto la serie con la sconfitta di sabato contro la Real Sociedad.

L'Atletico Madrid sfida la Juve in Champions League
L’Atletico Madrid sfida la Juve in Champions League

I numeri dell’Atletico Madrid

I Colchoneros hanno vinto le ultime sei partite in casa contro squadre italiane: in questa serie hanno segnato 14 gol e ne hanno incassato solo uno. L’Atletico Madrid vanta numeri positivi nelle coppe: ha vinto le ultime nove gare in Europa al Wanda Metropolitano, inaugurato due anni fa. Qui, nelle coppe, ha perso solo una volta su 22, contro il Chelsea nell’edizione 2017-18 di Champions League.

Come gioca l’Atletico Madrid

L’estate ha portato la più cospicua rivoluzione nella gestione Simeone all’Atletico Madrid. Sono partiti Antoine Griezmann, passato al Barcellona, Lucas Hernandez (Bayern), Rodri (Manchester City), Gelson Martins (Monaco) e Luciano Vietto (Sporting CP). Diego Godin si è svincolato, come Filipe Luis e Juanfran. Sono arrivati Marcos Llorente dal Real Madrid, Mario Hermoso dall’Espanyol, Kieran Trippier dal Tottenham, Felipe dal Porto, Renan Lodi dall’Atletico Paranaense, Hector Herrera. Ma il colpo principale rimane Joao Felix, per cui l’Atletico ha di fatto investito l’intera cifra incassata per Le Petit Diable.

Ma come gioca l’Atletico Madrid? Simeone conferma il 4-4-2 solido della scorsa stagione. Il quartetto titolare di centrocampo rimane il solito, con al centro Thomas e Saul, Koke e Lemar sugli esterni. In difesa, Stefan Savic gioca per Godin. Davanti Morata, cui manca una presenza per raggiungere le 50 nelle competizioni europee, si alterna con Joao Felix e Diego Costa.

L’Atletico, rivelano i dati Whoscored, sviluppano il 38% delle azioni d’attacco dal lato sinistro. Non ha certo i tratti della squadra offensiva, anzi è penultima nella Liga per conclusioni tentate di media (7.5, solo il Celta Vigo tira meno). Il problema per Simeone arriva dalla migliorabile efficienza difensiva: l’Atletico, infatti, concede più tiri di quanti ne riesca ad effettuare a partita. Quarta squadra per passaggi intercettati nella Liga, l’Atletico porta un pressing di livello medio-alto, ma non eccezionale: per ogni azione difensiva, consente 9.64 passaggi, oltre tre in più del Barcellona.

Simeone sta sperimentando anche articolazioni differenti, con risultati non del tutto convincenti. Contro il Leganes, ad esempio, ha provato a schierarsi con un 3-5-1-1 che però non ha portato l’attesa maggiore spinta sugli esterni. Thomas, Koke, Lemar e Félix in quell’occasione hanno sviluppato un dialogo fitto quanto sterile. Poi con il ritorno a una linea a quattro dietro, l’Atletico ha avuto maggiori occasioni per creare superiorità numerica nell’ultimo terzo di campo. Evidentemente la presenza di un riferimento offensivo più mobile e più leggero come Morata, toglie qualche possibilità di verticalizzazione immediata, richiede un fraseggio diverso e più elaborato che rischia di infittirsi.

Atletico Madrid, la stella: Joao Felix

Joao Felix è senza dubbio la stella, l’uomo copertina della sfida. Per tutti è l’erede di Cristiano Ronaldo, i 126 milioni di euro spesi per acquistarlo dal Benfica rappresentano un’etichetta difficile da cancellare. Un investimento da ripagare. Ha già diviso lo spogliatoio della nazionale. In Spagna Simeone gli ha concesso quattro presenze con una media di 74.3 minuti a partita. Il Cholo gli concede anche la libertà di svariare, non lo ingabbia dentro una posizione rigida. Si muove negli half-spaces, tra destra e sinistra fa poca differenza. Non ha ancora inciso come e quanto avrebbe voluto, ha segnato una rete a fronte di 1.65 expected goals e completato meno del 40% dei dribbling tentati.

Finora riceve in media 14 passaggi a partita e ne tenta quasi 19, mantiene una presenza ondivaga e risulta decisamente poco preciso nello stretto: non ha completato nessuno dei passaggi tentati in area solo il 54% di quelli effettuati verso l’ultimo terzo di campo. Troppo poco.

Atletico Madrid, il bomber: Diego Costa

Diego Costa, tornato titolare contro la Real Sociedad, seconda presenza stagionale, resta il miglior bomber europeo nella rosa di Simeone: gli manca un gol per arrivare ai 20 in carriera nelle competizioni Uefa. Ma quest’anno non ha ancora segnato, ci ha pensato prevalentemente Vitolo, jolly che ha saputo sfruttare le occasioni anche partendo dalla panchina per inserirsi negli spazi più larghi a partita in corso. Costa è secondo in squadra per tiri tentati (2.47 di media) e primo per dribbling, insieme proprio a Vitolo. Perde ancora tanti palloni, ma completa quasi un terzo dei 15 duelli offensivi in cui è coinvolto. È un elemento accentratore, per tecnica, fisico e personalità, e potrebbe anche finire per alleggerire il peso della responsabilità su Joao Felix.

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