Domani è il giorno di Atletico Madrid-Juventus, le squadre si ritroveranno in Champions League a distanza di pochi mesi da quella famosa ‘remuntada’ bianconera della scorsa stagione. Il teatro dello scontro sarà il Wanda Metropolitano e Simeone non ammette distrazioni: dopo la sconfitta in Liga contro la Real Sociedad, i suoi devono cambiare registro. Appare determinato alla conferenza stampa della vigilia:
Che idea si è fatto della Juve? Vuole cambiare il suo modo di fare calcio, ma per adesso, Higuain a parte, con gli stessi giocatori.
“Oltre alle caratteristiche che trasmette l’allenatore ai giocatori, la Juve è una squadra forte, lo è sempre stata. Ha giocatori di enorme potenziale, guardiano che giocatori sono rimasti fuori dalla Champions. Questo dice il livello della rosa della Juventus”.
Gimenez ha detto che la sconfitta con la Real Sociedad insegna qualcosa. Cosa vi ha insegnato?
“Abbiamo parlato coi giocatori dei particolari, ci sono cose da migliorare, situazioni di gioco da gestire meglio. Il ritmo è stato buono, l’intensità non cattiva, ma evidentemente dobbiamo imparare a gestire certe situazioni in modo diverso”.
Si dice che questa Juve non è più quella di Allegri ma non è ancora quella di Sarri. Secondo te è un’analisi corretta?
“Non è difficile da dire questo. Sarri c’è da pochi mesi, Allegri è stato anni. Ci vorrà tempo per arrivare a vedere quello che vuole vedere Sarri, non mi sembra sia una cosa straordinaria”.
Prima di cominciare la Champions League, chi ritieni favorito?
“Io penso alle cose giorno per giorno. Vedo che ci mettete a volte primi a volte ultimi: il calcio è sempre il calcio, dipende da come arriva una squadra alla competizione. Guardate l’annata straordinaria dell’Ajax: questo è il calcio. La Champions è dei giocatori di talento, che possano farti vincere le partite contro qualsiasi rivale. Noi stiamo cercando di migliorare, di crescere, di adattarci a questo tipo di competizione, di far capire ai giovani cosa è. Le parole sono solo parole: penso a Joao Felix, ci vuole tempo”.
Domani nella Juve c’è Ronaldo, sapete già cosa vuol dire affrontarlo. Prepari qualcosa di speciale?
“Difficile preparare una partita contro Ronaldo. E’ un animale da gol, quando lui è vicino all’area può creare pericolo in ogni situazione a prescindere da cosa prepari, evidentemente non è facile da controllare, ha un cambio di passo e una capacità di segnare che come visto abbiamo sofferto. È un animale da gol”.
Mesi fa ha fatto discutere il suo gesto. Lo rifarebbe?
“Ne ho già parlato, ho detto cosa sentivo in quel momento, è stato chiarissimo, e quando l’ha rifatto Ronaldo penso sentisse lo stesso che ho sentito io”.
Hai parlato prima dell’importanza di adattarti a questa gara. L’Atletico a che punto è nella sua crescita?
“Io so che alcuni giocatori si adattano velocemente, altri invece ci mettono di più. Questo dipende da come assorbono quello che gli diamo, la loro capacità di assimilazione del gioco che noi proponiamo. Le situazioni non nascono allenandosi o parlandone, ma giocando. Nel calcio ci sono errori e cose buone: dobbiamo cercare di fare il minor numero di errori possibili, per dimostrare che siamo una squadra con delle potenzialità”.
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