“La Juve non è ancora pronta a un cambio radicale”. Maurizio Sarri in conferenza stampa alla vigilia di Atletico Madrid-Juventus, il suo debutto in Champions League da allenatore bianconero, anticipa scelte tutto sommato conservative a centrocampo. E sottolinea: vincere la Champions non è un’ossessione. “Siamo la Juventus, ogni volta che andiamo in campo l’obiettivo è vincere, però sappiamo benissimo che ci sono manifestazioni in cui questo obiettivo vale per 10-12 squadre che sono attrezzate come noi” ha detto Sarri. “In questo momento il calcio italiano non mi sembra che sia il favorito in questo tipo di manifestazione, purtroppo ci sono realtà molto più importanti di noi. Quel che abbiamo perso negli ultimi vent’anni è dovuto anche a colpe nostre, dai presidenti ai giornalisti, intendo tutto ciò che ruota attorno al calcio. Io penso che dobbiamo affrontare queste partite con un livello di determinazione eccezionale, ma anche con leggerezza. Bisogna tornare a divertirsi in campo, sempre provando a vincere”.
Sarri dovrà cercare di scardinare la difesa dell’Atletico, e non è una missione semplice. Con Simeone in panchina, i Colchoneros hanno mantenuto la porta inviolata in Champions per 34 volte: nessuna squadra ha fatto meglio nello stesso periodi. C’è però il jolly Cristiano Ronaldo, miglior marcatore nella storia della Champions League (126 reti), che ha segnato 25 gol all’Atletico Madrid, la sua seconda vittima preferita dietro solo al Siviglia.
“In questo momento la mia sensazione è che la squadra non sia ancora pronta ad una rotazione netta. Vedrò come stanno i ragazzi domani e deciderò chi schierare” ha detto Sarri a Sky Sport prima della conferenza stampa, iniziata quasi un’ora dopo l’orario prefissato in quanto il volo della Juve è atterrato in ritardo a Madrid. Il tecnico ha confermato che Pjanic è a disposizione. “Domani vedremo se farlo giocare oppure no. Non ha alcun problema di carattere muscolare” ha detto a Sky Sport.
In conferenza stampa, Sarri ha sottolineato di non voler cambiare troppo il centrocampo titolare, pur riconoscendo la molteplicità di opzioni a disposizione. “Khedira è un giocatore globale. Sa difendere, attaccare, palleggiare. Matuidi è un campione del mondo in carica. La sua storia ci parla di un grande giocatore. Poi abbiamo giocatori subito dietro, che forse sul palleggio ci possono dare qualcosa in più” ha spiegato il tecnico. “Però dobbiamo aspettare che siano prontissimi, perché hanno una storia particolare negli ultimi mesi. Ce l’ha lo stesso Khedira, ha fatto 90 minuti per la prima volta negli ultimi 8 mesi. Ramsey l’ultima partita l’ha fatta a marzo, anche Rabiot va messo in condizione. Possono dare il loro contributo, li sto vedendo salire molto in allenamento. A centrocampo abbiamo sia la spada che il fioretto”.
La vittoria in Europa League al Chelsea, ha detto Sarri, non ha cambiato il suo approccio al gioco in Europa. “Il calcio ormai è uguale a tutte le latitudini. A giro per l’Europa ci sono mentalità diverse dalle nostre, da noi un gol preso è un dramma, mentre da altre parti si pensa subito a pareggiare”. Il tecnico sottolinea ancora una volta la diversa leggerezza che si incontra in altri campionati. Ma in campo, dice, “dal punto di vista tattico tutti si stanno adeguando. E il calcio italiano è sempre il più complicato, ci sono allenatori di altissimo livello”.
Sarri chiude anche la polemica con Conte, che aveva ribattuto a distanza alle sue frasi sul caldo durante Fiorentina-Juventus e sul calcio d’inizio alle quindici. “A Conte è stato riferito qualcosa di errato. Io ho fatto un commento rispondendo ad una domanda che riguardava noi, che spiegava il passo indietro fra il match con il Napoli e quello con la Fiorentina. Ho parlato per noi, se lui si è sentito tirato in causa vuol dire che gli stato riferito qualcosa in modo sbagliato” ha spiegato.
Insieme a Maurizio Sarri, ha parlato anche Leonardo Bonucci, che ha riaffermato la serenità all’interno dello spogliatoio e si è complimentato con Emre Can, “che si è fermato oltre l’allenamento per lavorare da solo nonostante non sia stato inserito nella lista. Ha dimostrato il grande professionista che è”.
Bonucci ha parlato anche di De Ligt, il difensore più pagato nella storia del calcio italiano. “Si sta adattando alla grande al campionato, alla pressione che la Juve mette. E’ giovane, ha cambiato cultura e lingua. Ha bisogno di tempo, ha le basi per diventare uno dei migliori al mondo” ha spiegato a Sky Sport. “I meccanismi del mister hanno bisogno di tante prove, di minuti e partite. Così riusciremo ad assorbire le idee di Sarri che possono farci diventare la squadra più forte d’Europa”.
A Madrid, ha aggiunto in conferenza stampa, “Ci aspetta una battaglia, perché l’Atletico davanti ai suoi tifoso lotta su ogni pallone. Cercheremo di fare la nostra partita dal 1′, rispondendo con palleggio e cattiveria agonistica. In Europa c’è una mentalità diversa, le squadre non ti aspettano e ti aggrediscono. Da parte nostra c’è tanta voglia di mettere in pratica le idee del mister e di divertirci con la palla”.
Giocare per il pareggio, ha aggiunto, non è nel DNA della Juventus. “Scenderemo in campo per dimostrare la bontà del percorso intrapreso con il mister. Ci aspetta una battaglia, mi dispiace non vedere un amico come Morata e un giocatore fortissimo come Diego Costa, ma loro hanno giocatori in grado di metterci in difficoltà. Dovremo farci trovare pronti” ha spiegato Bonucci.
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