Cori razzisti e di discriminazione territoriale durante Hellas Verona-Milan di ieri sera al “Bentegodi“. Un rituale odioso, che sembra non estinguersi mai dagli stadi italiani. Durante la partita di ieri si sono sentiti ululati e “buu” rivolti al centrocampista del Milan Kessie, e cori e insulti contro il portiere rossonero Donnarumma, offeso perché napoletano. Una vicenda di cui si sta discutendo molto in queste ore.
Ma l’Hellas Verona non ci sta e si difende, negando tutto e provando anche la strada dell’ironia: dal proprio account di Twitter, l’Hellas Verona nega che i cori contro Kessie e gli insulti rivolti a Donnarumma, durante Verona-Milan, abbiano una natura “extra-sportiva” o razzista. “I “buuu” a Kessie? Gli insulti a Donnarumma? Forse qualcuno è rimasto frastornato dai decibel del tifo gialloblu. Cosa abbiamo sentito noi?”, scrive il club gialloblu sul social network. A questo tweet ne segue un altro, che aggiunge: “Fischi, inevitabili, per decisioni arbitrali che lasciano ancora oggi molto perplessi, e poi tanti applausi, ai nostri “gladiatori”, a fine gara. Non scadiamo in luoghi comuni ed etichette ormai scucite. Rispetto per Verona e i veronesi”. Un tentativo probabilmente poco riuscito di spostare l’attenzione su cori che tutti hanno sentito. E di certo di questo argomento se ne parlerà ancora.
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