Domani l’Inter farà il suo esordio in Champions League. Al debutto incontrerà lo Slavia Praga, in qualche modo è un esordio anche per Antonio Conte che tornerà a giocarsi l’Europa che conta ma stavolta lo farà da interista contrariamente al passato italiano in cui ha militato nella Juventus. Proprio l’attuale tecnico nerazzurro ha voluto pronunciarsi in vista del match: “Vogliamo rendere orgogliosi i nostri tifosi, giocare un calcio che li entusiasmi, nel quale possano identificarsi. Fissare obiettivi è difficile, vedremo strada facendo che cosa succederà. L’importante sarà non avere rimpianti e sapere che tutti hanno dato il 110 per 100”.
Inter, Conte sulla Champions: “Incidono tanti fattori, è la competizione più importante”
Successivamente, Conte ha parlato delle sensazioni che può regalare una notte di Champions League e a chi gli chiede cosa serve in più per vincere la Coppa dalle grandi orecchie lui risponde così: “Vincere la Coppa? Io l’ho vinta. Ho giocato quattro finali, ne ho perse tre, quindi conosco bene certe sensazioni. So quanto sia difficile vincerla e quanto sia doloroso perdere in finale. Non mi piace parlare di fortuna ma è il genere di competizione in cui un tiro che entra o esce, dopo aver sbattuto sul palo, può cambiare il corso di una stagione. Ci sono tanti fattori da considerare: lo stato di forma, le squalifiche, il calendario. Ma è normale, perché parliamo della competizione più importante”, ha concluso Conte che si è concesso al sito Uefa.com.
Ulteriore chiarezza è stata fatta dal tecnico nerazzurro nella conferenza stampa della vigilia davanti ai giornalisti: “Come l’Udinese, lo Slavia Praga è una squadra fisica. Hanno qualità e rapidità sugli esterni, la sottopunta è forte. C’è solidità difensiva. Bisognerà sudarcela, come tutte le partite che andremo a giocare. Dobbiamo essere al 110%, non sarà una passeggiata. Dovremo fare la nostra partita con coraggio e idee, supportati dai 65 mila tifosi che fin qui ci hanno sempre spinto tanto”.
In seconda battuta, Antonio Conte ha parlato della solidità della squadra nerazzurra partendo da convinzioni semplici ma efficaci: “Dobbiamo diventare stabili, solo dando continuità ci si può giocare qualcosa di importante. Sulle montagne russe si vivono giornate di sensazioni opposte, noi invece vogliamo dare ai tifosi segnali di stabilità. Solo così si diventa pericolosi davanti a tutti quanti”.
In conclusione l’ex bianconero ha risposto a chiunque non lo ritenesse un tecnico da Champions: “Si va per luoghi comuni. Ho giocato tre Champions, la prima con la Juventus dopo aver vinto il campionato dopo due settimi posti. Praticamente ho giocato solo due anni in Champions con la Juve, poi un altro anno con il Chelsea. La gente pensa che dove tocco vinco, ma non è così, soprattutto in questi tornei, dove hai bisogno di lavorare. Ho sempre partecipato con creature appena nate, gli altri con creature già solide. Questo voglio dire ai sapientoni”. Quanto alle condizioni fisiche di Lukaku, Conte è cauto: “Dobbiamo valutare, ci sono ancora 24 ore, se va in campo è perché ci da garanzie, altrimenti faremo altre scelte” conclude.
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