Il tutto esaurito al Moccagatta di Alessandria per il debutto nella Champions League femminile della Juventus è la più bella vittoria dei bianconeri di Guarino. Il Barcellona però è di una categoria superiore, la Juve fa quel che può per contenere le ondate blaugrana ma non può evitare uno 0-2 che complica tremendamente il passaggio del turno ai sedicesimi di finale.
Pesanti le assenze per infortunio di Cecilia Salvai e Barbara Bonansea. In difesa, accanto a Sara Gama, gioca Linda Sembrant, svedese fresca di terzo posto al Mondiale arrivata dal Montpellier. Davanti debutta una grande promessa, la diciannovenne ceca Andrea Staskova che si fa notare per una sponda in area in un primo tempo più di contenimento. Pochi i problemi per la difesa del Barcellona, guidata da Stefanie van der Gragt. Fu proprio il suo gol a delineare il 2-0 dell’Olanda e chiudere ai quarti il Mondiale dell’Italia di Milena Bertolini.
Lo sviluppo del match è di fatto prevedibile. Possesso stretto e insistito del Barcellona che va al tiro al 6′ con Caroline Hansen. Il destro impreciso dai venti metri è uno squillo, l’annuncio della carica. La Juve prova ad arginare la pressione blaugrana, anche se le catalane scendono in campo al Moccagatta di Alessandria in maglia gialla. Al 18′, tuttavia, è ingenuo il retropassaggio di Cristiana Girelli, intervistata da Marca che le ha concesso un’intera pagina. “Battere il Barcellona sarebbe affascinante” ha detto Girelli che invece offre un assist involontario a Guijarro che stringe appena un po’ troppo il diagonale sull’uscita di Giuliani.
Il mancino di Valentina Cernoia al 23′ alleggerisce appena la pressione blaugrana. Quattro minuti dopo serve ancora il grande intervento di Giuliani per frustrare Hermoso, che in estate ha abbandonato l’Atletico Madrid campione di Spagna. L’equilibrio regge per 39′, fino al break di Hansen che conclude col mancino e incontra il tentativo di anticipo di Gama, pressata da Alexia prima di riuscire a liberare sulla linea. Suo il tocco decisivo per il vantaggio del Barcellona.
Proprio Gama tiene in linea di galleggiamento la Juve che tanto ha speso nel primo tempo. Decisiva la sua chiusura al 54′ sul cross teso di Mariona da destra prima dell’intervento di Giuliani. Il Barcellona cresce, è sempre più padrone del campo e al 62′ l’incursione di Hansen fa tremare la difesa bianconera. A forza di spingere, di attaccare, di dominare la scena, il raddoppio diventa praticamente inevitabile. Una mera questione di tempo. Un tempo che si concretizza al 72′: fuga di Alexia, cross sul secondo palo, colpo di testa a incrociare di Torrejón e la missione della Juve vira verso i confini dell’impossibilità.
L’espulsione all’86’ di Maria Leon (fallo da ultimo uomo sul break di Aluko) consente qualche speranza alla Juve che spera e si illude sulla conseguente punizione di Cernoia elegante ma appena larga. E’ l’ultimo prezioso tentativo di stupire. Un tentativo vano. La Juve cede al Barcellona, ma l’aumento dei confronti con le grandi d’Europa e l’entusiasmo del pubblico non possono che far bene a tutto il calcio femminile in Italia.
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