Il secondo tempo della vita di Luca Waldschmidt inizierà in Irlanda del Nord. Sette gol all’ultimo Europeo Under 21, eguagliato il record di Berg nella storia della manifestazione, il 23enne attaccante del Friburgo è alla prima convocazione in nazionale maggiore. L’hanno già iniziato a chiamare “Der Bomber”, il bomber appunto, nickname che non piaceva troppo al primo che se l’è portato dietro per tutta la carriera, Gerd Muller.
Ha segnato tanto nelle giovanili
Ha giocato in tutte le selezioni giovanili dall’Under 16, spesso in squadra con Timo Werner, Jonathan Tah, Lukas Kolstermann e Thilo Kehrer, si è fatto notare già nel vivaio dell’Eintracht Francoforte: 30 gol in 40 partite nell’Under 17, 16 reti in 31 presenze in Under 19.
Alto un metro e ottanta, è un attaccante basico che può giocare anche da seconda punta e conserva una passione quasi infantile per la più naturale delle azioni per chi interpreta il suo ruolo: calciare in porta. Luca, passato nel 2018 al Friburgo dopo due stagioni all’Amburgo in cui ha giocato in cinque posizioni diverse ma ha segnato solo due gol e non ha evitato la prima retrocessione del club in seconda divisione, ha già superato papà Wolfgang, attaccante pure lui, arrivato fino alla seconda divisione con il Darmstadt. Ha presto abbandonato l’altra ambizione di bambino, diventare insegnante, ma ha comunque cambiato vita.
Waldschmidt, bomber vegano che guida la Vespa
Anni fa, infatti, ha iniziato a mangiare vegano. Poi ha provato a reintrodurre la carne ma, ha raccontato, non si sentiva bene. Nell’estate del 2018, anche convinto dal documentario Netflix “What the Health”, è tornato a un’alimentazione vegana, come fanno sempre più atleti negli ultimi anni.
Jolly comunque versatile, che al Friburgo ha giocato anche da ala destra, conserva anche una passione lontana dal paradigma del calciatore tipo: la Vespa, che usa anche per andare agli allenamenti. Non sarà come guidarla sui colli bolognesi per andare in vacanza, ma ci si può accontentare.
Il Waldschmidt moderato: “Uno step alla volta”
A 23 anni, è il terzo più giovane tra gli attuali convocati nella Mannschaft, la nazionale tedesca, dal ct Low dopo Kai Havertz e Lukas Klostermann. “Ho sempre cercato di non saltare alcuno step del mio sviluppo nelle giovanili, di fare un passo alla volta” ha detto al sito della federazione tedesca: “da Frohnhausen a Juno Burg, poi a Wieseck e all’Eintracht Francoforte dove ho debuttato in Bundesliga. Ogni cambiamento è stato un miglioramento, un passaggio nella giusta direzione senza allontanarmi troppo dalla mia zona di sicurezza”.
Waldschmidt si prepara all’Europeo itinerante e alla prospettiva di giocare in casa l’edizione 2024. “Quando sei in nazionale e hai all’orizzonte la possibilità di giocare due campionati europei in casa” ha aggiunto, “chiaramente vuoi far parte di questi eventi. È il sogno di ogni giocatore di rappresentare la nazione in queste occasioni. Chiaramente devo fare una buona impressione iniziale e abituarmi alla velocità del gioco. Ma, come sempre, devo andare un passo alla volta”.