Il calcio come ancora di salvezza. Lo è stato per molti, e di storie bellissime non ne mancano. Quella di Tyrone Mings è molto più che una semplice storia: è una favola, come quelle che si leggono ai bambini prima di dormire. Il lieto fine è il sogno che si realizza: il sogno di un ragazzo che da piccolo era un senzatetto e oggi gioca per la Nazionale del suo paese.
Siamo a Bath, nel Somerse: Tyrone nasce il 13 marzo 1993 e la vita lo mette subito alle strette. Non ha un papà, la madre rompe col compagno e lui, a 8 anni e insieme a tre sorelle, si ritrova a non avere una casa. Vengono ospitati da un rifugio per senzatetto: vivono in una piccola stanza con due letti a castello e un divano. Questo il ricordo del ragazzo al Telegraph:
“Non avevamo altro posto dove andare, non c’erano alternative. Ricordo tutto perfettamente, è stato orribile, bagni e docce comuni, gente non proprio simpatica… Tremendo. Siamo stati lì a lungo, da sei mesi a un anno. Io andavo alle elementari, non è stata una bella esperienza“.
Gli inizi al Southampton e la svolta Ipswich
Tyrone è appassionato di calcio e inizia a calcare i campi del Southampton. Ma è solo un’illusione: a 15 anni i Saints lo mandano via perché “troppo gracile fisicamente”. Qualcun altro forse avrebbe mollato. Lui no, anzi, insiste: fa qualche provino (Cardiff City, Swindon Town, Portsmouth e Bristol Rovers) ma non convince. Poi vince una borsa di studio e gioca prima nello Yate Town e poi al Chippenham Town, nella Southern League. I soldi son pochi, quindi arrotonda facendo il barista e spillando birre.
In questo periodo fa anche altri lavori: fa l’impiegato e prova a vendere mutui. Inizia ad avere qualche dubbio sul suo futuro nel calcio, ma poi, come nelle favole, appunto, arriva l’uomo della provvidenza: è Russell Osman, ex difensore, attore nel film “Fuga per la vittoria”. Lo vede giocare, lo segnala all’Ipswich. Provino ok, firma il contratto. Mings diventa calciatore professionista e vede la luce in fondo al tunnel.
L’incubo, poi il sogno
Nel 2015 il Bournemouth spende 8 milioni per acquistarlo e debutta in Premier League. Sogno finalmente realizzato? Macché, il destino ha da riservargli ancora qualche ostacolo. All’esordio nel massimo campionato inglese si rompe il ginocchio.
“Quando è arrivata la diagnosi sono impazzito, volevo mollare tutto, mi sono chiuso in me stesso e non volevo parlare con nessuno”.
Trova la forza di andare avanti e nel gennaio del 2019 lo prende in prestito l’Aston Villa, una nobile decaduta del calcio inglese: da tempo non riesce a tornare in Premier, ma quest’anno sembra la volta giusta: gioca bene, segna contro lo Sheffield e i Villans, promossi poi in prima divisione dopo i play-off, lo riscattano per quasi 25,5 milioni di sterline, quasi 30 milioni di euro. Ora la convocazione, a sorpresa, di Southgate per le sfide contro Kosovo e Bulgaria dell’Inghilterra, entrambe valide per le qualificazioni agli Europei 2020. Adesso sì che quel sogno si è realizzato, per il bene suo e della sua famiglia. Mamma Dawn ringrazia.