Leonel Messi e il Barcellona, un legame indissolubile. Sodalizio sportivo, professionale e umano quello che lega la stella di Rosario ai blaugrana. Club verso cui l’argentino nutre una riconoscenza particolare: non è un mistero, infatti, che il Barcellona investì sul campione in tempi non sospetti. Quando nessuno avrebbe voluto farlo, chiunque sa i trascorsi della Pulce. L’ipopitutarismo, la patologia meglio conosciuta come disturbo della crescita che non ti permette un’evoluzione ed uno sviluppo regolare. Messi voleva giocare a pallone, ma non era all’altezza: se l’è sentito dire da moltissimi, i blaugrana però riconobbero la classe e il talento ‘alieno’ oltre le apparenze poco rassicuranti.
Messi e il Barcellona: un legame particolare sancito da un contratto specifico
Il resto della storia è risaputo: Palloni d’Oro, trofei e riconoscimenti con quel club di spagnoli in grado di farlo sentire come a casa. Quella casa che un giorno, non troppo lontano, potrebbe lasciare. Non per questioni economiche (il fuoriclasse guadagna quasi 40 milioni di euro all’anno), ma per altro. L’anagrafe comincia a farsi sentire, anche se il talento non dovrebbe avere età. L’attaccante argentino è in scadenza con i blaugrana: il rapporto terminerebbe nel 2021, a giugno per essere precisi. Bartomeu non ha ancora parlato di rinnovo con il calciatore, o meglio non c’è stata ancora la firma: secondo i ben informati, dal 2017 in poi Messi avrebbe potuto lasciare il Barça ogni fine anno, se solo avesse voluto.
Messi, è lui il padrone del proprio destino
A garantirgli questa possibilità una clausola particolare, presente in ciascun prolungamento del rapporto che non vincolerebbe il fuoriclasse ai progetti del club spagnolo. Legato sì, ma senza catene, per intenderci. L’ultima parola spetta a lui, quindi. Bisogna vedere cosa sceglierà da qui in avanti. Un anno e mezzo passa in fretta.