L’Italia di Roberto Mancini cerca in Armenia la nona vittoria di fila nelle gare di qualificazioni agli Europei. In queste sfide, gli azzurri non perdono dal 3-1 contro la Francia a Parigi del 6 settembre 2006. Da allora, è iniziata una serie di 34 risultati utili, 28 vittorie e sei pareggi. In queste qualificazioni, l’Italia di Mancini ha iniziato con quattro successi nelle prime quattro gare, come nel 1986/87 con Vicini e nel 2014 con Conte; finora nessun CT ha conquistato 5 successi di fila. Complessivamente, nelle qualificazioni agli Europei l’Italia ha ottenuto 68 vittorie, e 30 pareggi, subendo 14 sconfitte. Ha segnato 200 gol realizzati, ne ha subiti 73.
Solo due le sfide nella storia tra Italia e Armenia, inserite nello stesso girone di qualificazione ai Mondiali 2014. A Napoli finì 2-2. In trasferta si giocò nello Stadio Hrazdan, mentre stavolta gli azzurri scenderanno in campo allo Stadio Repubblicano intitolato all’ex Primo Ministro Vazgen Sargsyan. In Armenia, cinque anni fa, l’Italia vinse 3-1 con gol di Pirlo su rigore, De Rossi e Osvaldo dopo il momentaneo 1-1 di Mkhitaryan.
Armenia-Italia è la quattordicesima partita con Roberto Mancini come ct. Il bilancio registra 7 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. Ben 47 i giocatori schierati: il più impiegato è Jorginho (1.023’ sui 1170’ totali). Nella sua gestione, Mancini ha convocato 61 calciatori e ne ha fatti esordire 18 in azzurro: Politano (Arabia); Caldara, Mandragora e Berardi (Francia); Baselli (Olanda); Biraghi (Polonia); Emerson e Lazzari (Portogallo), Barella e Piccini (Ucraina), Lasagna (in Polonia); Sensi, Grifo e Kean (Usa), Zaniolo (Finlandia), Izzo, Mancini G., Pavoletti (Liechtenstein).
Ha schierato una nazionale dall’età media sostanzialmente giovane (26,3 anni), e ha garantito un periodo di 600 minuti senza subire gol tra settembre 2018 e giugno 2019, prima della rete di Dzeko al 32′ della sfida contro la Bosnia. Il centravanti della Roma ha interrotto una inviolabilità che durava da 6 gare, la serie più lunga dalle dieci dell’Italia di Vicini tra il novembre 1989 e la semifinale contro l’Argentina ai Mondiali del 1990.
Con Mancini, l’Italia ha realizzato 1,61 gol di media a partita, anche grazie al 6-0 contro il Liechtenstein, il primo successo con questo scarto dal 6-0 alla Turchia del 2 dicembre 1962.
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