Simone Verdi e il Torino, la storia continua. Dopo l’addio nel 2015, il centrocampista torna coi granata: è stato l’ultimo grande colpo del calciomercato italiano, quello che ha permesso alla Serie A di raggiungere la cifra record di 1,17 miliardi di euro spesi durante questa sessione estiva.
25 milioni il costo dell’operazione col Napoli, sbloccata soltanto negli ultimi giorni dopo una lunga trattativa. Si tratta dell’acquisto più caro dell’era Urbano Cairo, che ha voluto fare un ultimo regalo a Walter Mazzarri nonostante l’uscita dall’Europa League. Questo Toro vuole puntare in alto e con il talento di Verdi c’è un’arma in più nello scacchiere del mister toscano.
Verdi è cresciuto nelle giovanili del Milan e il legame coi rossoneri è andato avanti per molti anni. Si è interrotto per la prima volta, e soltanto a metà, nel 2011, quando passò al Torino, allora in Serie B e allenato da Gian Piero Ventura. Lo volle fortemente Gianluca Petrachi, oggi direttore sportivo della Roma. Aveva soltanto 19 anni e l’impatto non fu dei migliori, tanto da convincere il club a cederlo in prestito: prima alla Juve Stabia, poi all’Empoli. Ed è qui che arriva la svolta della sua carriera.
In toscana incontra Maurizio Sarri che lo impiega nel ruolo di trequartista: novità assoluta per lui che aveva sempre agito sulle fasce. Numeri e prestazioni convincenti, tanto che il Milan decide di riportarlo a casa risolvendo a proprio favore la comproprietà alle buste. Si prepara coi rossoneri ma anche stavolta non riesce ad imporsi, e infatti: prestito all’Eibar, poi al Carpi ed infine al Bologna, altra tappa chiave per il suo percorso.
I rossoblu lo prendono a titolo definitivo nell’estate del 2016. Finisce qui il suo rapporto con il Milan, che non ha mai avuto né il modo e né la convinzione di provarlo. C’è subito qualche rimpianto quando Verdi inizia a fare il fenomeno in Emilia con il Bologna con gol e assist. Questo convince il Napoli a investire 25 milioni per acquistarlo nell’estate del 2018 dove però Sarri non c’è più: c’è Carlo Ancelotti al suo posto e l’impatto non è molto forte, ma si ritaglia il suo spazio e dà un piccolo contributo.
Ora però non rientrava più nei piani azzurri, dopo solo un anno, chiuso anche da Hirving Lozano: allora ha deciso, in comune accordo con la società, di cambiare aria e il Torino è stato il club che ci ha provato con maggior insistenza e forza. Un trasferimento molto importante che dà a Mazzarri la possibilità di inserire un calciatore di grande qualità nel proprio assetto. Verdi può giocare indistintamente da esterno sinistro, destro o trequartista; calcia da ogni posizione e con entrambi i piedi, bravo anche nei piazzati. Insomma, un innesto che può fare la differenza.
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