Il tema razzismo è esploso di nuovo fragorosamente in Italia dopo che l’attaccante dell’Inter Romelu Lukaku è stato bersagliato da insulti durante Cagliari-Inter. Razzismo e stadi, una macchia sul mondo del calcio che non sembra riuscire a uscire da ignoranza e mentalità retrogada. Dopo il grave episodio la condanna è stata unanime: non solo il mondo del calcio, ma anche quello sociale e politico. Il Cagliari si è schierato in prima linea, promettendo di allontanare gli “stupidi” dal proprio stadio.
Il comunicato della Curva Nord difende i razzisti di Cagliari
Ma a sorpresa qualcuno ha deciso di difendere i razzisti dello stadio di Cagliari. E sono proprio i tifosi dell’Inter, o quantomeno una parte. Si tratta della Curva Nord, tifoseria organizzata, che ha diffuso un comunicato nel quale ha preso una posizione di difesa contro chi ha insultato l’attaccante di colore della propria squadra. “Lettera aperta a Romelu Lukaku, gli italiani non sono razzisti”. Parte della tifoseria interista definisce “strumentale” la polemica scatenata in seguito all’accaduto. La Curva Nord scrive che in Italia il razzismo “non c’è o quantomeno non viene percepito come in altri stati” e spiegano come tra loro ci siano “frequentatori di diverse razze e provenienze che condividono questo modo di provocare i giocatori avversari dell’Inter“. Insomma, una giustificazione delle offese come semplice “sfottò” verso un rivale.
Sdegno sui social, anche gli interisti prendono le distanze
La reazione dei tifosi e degli sportivi sui social è stata immediata e molto netta. Moltissimi sostenitori dell’Inter hanno preferito dissociarsi immediatamente. Romelu Lukaku è stato bersagliato da inulti razzisti accaduto durante l’ultima partita di Serie A tra l’Inter e i sardi. Durante il calcio di rigore assegnato all’Inter, battuto e segnato da Romelu Lukaku che ha fissato il risultato sul 1-2 finale, i tifosi del Cagliari hanno scagliato dei “buu” e delle offese razziste all’indirizzo dell’attaccante belga, che con un toccante post, il giorno dopo, ha chiesto che il mondo del calcio e dei social network faccia di più per frenare queste offese gratuite e senza alcun senso.