Uno scambio da 180 milioni di sterline. A gennaio del 2018, Alexis Sanchez e Henrikh Mkhitaryan si scambiano le maglie dopo un’operazione faraonica. Il Nino Maravilla, ormai separato in casa all’Arsenal, passa al Manchester United. In cambio, l’armeno che non trova spazio con Mourinho, si aggiunge alla rosa dei Gunners.
“Alexis è uno dei migliori attaccanti del mondo e completerà il nostro giovanissimo e talentuoso gruppo di attaccanti. Porterà qui la sua ambizione, la sua personalità e la sua qualità che rendono il Manchester United uno dei più grandi club” dice lo Special One nel dare il benvenuto al primo cileno nella storia dei Red Devils. Un anno e mezzo, però, gli basta per essere etichettato come uno dei più grandi flop nella storia del club.
Nelle ultime settimane all’Arsenal, racconta il giornalista Raphael Honigstein nel podcast del Mirror “The Totally Football Show”, lo spogliatoio nascondeva sempre meno un disprezzo sportivo evidente per Sanchez. “Alla fine di ogni partita, in spogliatoio venivano comunicate statistiche di rendimento come chilometri percorsi o passaggi effettuati, e Sanchez era sempre ultimo per distacco. Eppure in campo continuava a fare espressioni come a dire: io ci sto provando a far qualcosa ma gli altri no, cosa ci faccio qui?”. Insomma, volevano sbarazzarsi di lui e in fretta.
Il giornalista inglese Matt Scott, grande esperto di Arsenal, getta qualche dubbio sul suo passaggio al Manchester United. E’ convinto che la sua fama di marcatore e di assist-man efficace all‘Arsenal fosse dovuta più che altro all’intesa unica con Ozil, e che gli sarebbe stato impossibile ripeterla in un sistema molto più rigido come lo United di Mourinho. Sarà facile profeta.
Debutta il 31 gennaio 2018 contro il Tottenham. Tocca 75 palloni, il secondo dato più alto di squadra, ma non tira mai in porta, non crea occasioni, non riceve in posizioni pericolose. E’ una partita dimenticabile, ma i tifosi dello United non dimenticano che l’estate prima Sanchez era stato vicinissimo a passare al Manchester City: il trasferimento non si concretizzò per il mancato arrivo all’Arsenal di Lemar dall’Atletico Madrid. In poco tempo, ai loro occhi diventa un mercenario, che ha accettato solo per i soldi ma non avrebbe dato tutto per la maglia.
Abbastanza fuori posto nel Manchester United, ha condiviso in 37 occasioni l’attacco con Lukaku, ariete dell’Inter di Conte per questa stagione. Con i Red Devils ha segnato solo cinque gol in 45 partite, l’ultimo il 6 ottobre 2018 contro il Newcastle.
Migliore, ma non decisivo, l’impatto di Mkhitaryan all’Arsenal. Offre tre assist all’esordio, il 4 febbraio 2018, nel 5-1 all’Everton. Il primo gol lo realizza contro il Milan, in Europs League. Rientra da un infortunio ad aprile e segna da ex al Manchester United che comunque vince 2-1: lui, per rispetto degli ex tifosi, non esulta.
La scorsa stagione gioca soprattutto in Europa League, ma salta la finale a Baku, in Azerbaigian, nazione con cui l’Armenia non ha relazioni diplomatiche. La Premier League li ha di fatto respinti. La Serie A è pronta ad abbracciarli.
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