Mauro Icardi e l’Inter, ormai lo scontro è totale. La telenovela ieri si è arricchita di un nuovo ed evitabile capitolo. Infatti l’attaccante ha deciso di muovere causa contro la società nerazzurra: ha chiesto il reintegro totale negli allenamenti e un risarcimento danni quantificato in mezzo milione di euro.
La notizia ovviamente ha fatto parecchio scalpore. Sarà un lunga battaglia legale e il club sta già preparando la contro mossa. Stamattina sui social sono stati diffusi i documenti in cui sono spiegati i motivi che hanno spinto il calciatore ad intraprendere questa strada.. Nel frattempo Sportmediaset ha intervistato Giuseppe di Carlo, l’avvocato di Icardi, il quale ha provato a fare chiarezza a partire da questa discutibile richiesta di risarcimento di 1,5 milioni: “Voglio chiarire. La richiesta di risarcimento è una conseguenza necessaria dell’atto. Non fa parte di un’iniziativa personale del giocatore. L’atto sarebbe stato incompleto senza la specifica di risarcimento del danno subito non inferiore al 20% del compenso annuo. E’ una formula obbligatoria della domanda. Non avrei potuto fare diversamente”.
Non è quindi una questione di soldi, almeno stando a quanto spiegato dall’avvocato. Che poi continua: “Anzi, vi dico: non è una questione economica. Quello che interessa a Icardi è essere parte integrante del progetto Inter. Vi pare possibile che in due mesi di preparazione non abbia partecipato a un’amichevole?”. E adesso sui prossimi passi: “Intanto dobbiamo aspettare che l’Arbitro accolga l’istanza. Ha cinque giorni di tempo. Penso aspetti la fine del mercato“.
Se in queste ultime ore di calciomercato Icardi dovesse cambiare aria, allora salterebbe tutto: “Ovviamente tutto rientrerebbe. Non ci sarebbero più le ragioni per procedere“. Ieri si è parlato di offerte da parte di Monaco e Atletico Madrid, con l’Inter disposta a cederlo in prestito soltanto dopo il rinnovo di contratto. Formula che ovviamente l’argentino ha rifiutato e, adesso, non sembra proprio intenzionato ad accogliere le proposte dei due club sopra citati. C’è la netta sensazione che alla fine il caso rimarrà irrisolto. Almeno per ora.