La nuova alba della Juventus si vede anche dall’arrivo di Kwang-son Han, attaccante classe 1998 che al Cagliari ha già scritto la storia. È diventato il primo nord-coreano a giocare e segnare in Serie A.
Da mezzo secolo, il ricordo calcistico della Corea del Nord rimane associato a Pak-doo Ik, centrocampista che firmò la Caporetto dell’Italia ai Mondiali del 1966, oggetto anche della perdurante bufala sulla sua sua professione: non di dentista si tratta, ma di caporalmaggiore dell’esercito con funzione di tipografo.
Han è arrivato in Italia Choe Song-Hyok, meteora della Fiorentina che non ha mai visto in campo. Dopo aver ben figurato al Mondiale Under 17 con la nazionale e al torneo di Viareggio con il Cagliari, l’allora tecnico dei sardi Massimo Rastelli lo fa debuttare in Serie A nell’aprile 2017 contro il Palermo. E’ il primo nordcoreano in A. “E’ un giocatore molto interessante, molto veloce. Chiaramente ha bisogno di crescere, ma ha grande voglia di farcela”.
Nato nella capitale Pyongyang, Han ha iniziato con il Chobyong per poi ottenere una prima esperienza all’estero tra il 2013 e il 2014 nel Centro Europeo de Tecnofutbol di Barcellona. Nel 2017, dopo una seconda parentesi in patria, si aggrega in prova al Cagliari. Segna un gran gol in rovesciata nelle giovanili poi, una settimana dopo l’esordio in prima squadra, completa anche la prima rete in Serie A contro il Torino. Nelle ultime due stagioni, gioca in prestito al Perugia. In Serie B segna undici gol, compresa la tripletta all’esordio contro la Virtus Entella.
L’avvicinamento con l’Italia, scrive il Post, diventa possibile grazie agli accordo del 2015 “tra l’ambiziosa Federazione calcistica nordcoreana e la ISM Academy di Perugia, un’accademia di calcio internazionale specializzata nella ricerca e nella formazione di giovani calciatori”. Il responsabile, Alessandro Dominici, ha fatto parte della delegazione italiana che nel 2014 è andata in Corea del Nord in occasione della visita di Matteo Salvini e Antonio Razzi. In quell’occasione, ha detto Salvini, dei talent scout hanno anche opzionato ragazzi per squadre di Serie A e B. “Sembra sia stato il senatore Razzi a mettere in contatto la Federazione nordcoreana e la ISM Academy, sfruttando gli ottimi rapporti con le autorità locali” aggiunge ancora il Post.
Dueante la sua esperienza con il Perugia, Han avrebbe dovuto essere ospite di una puntata della Domenica Sportiva. Era tutto organizzato, quando pressioni dall’alto gli hanno impedito di andare in tv a raccontare la sua passione per l’Italia e per i suoi modelli, Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala. “La situazione con il governo si è irrigidita – spiega ancora Santopadre – e ai calciatori è stato proibito di andare in tv. Altrimenti, l’avrebbero fatto rimpatriare. «Han è impaurito», riassume alla fine il dirigente. In televisione, poco dopo, ci andrà invece Kim Jong-un: «Abbatteremo i caccia americani». Altro che gol” scrive La Stampa il giorno dopo. In tv andrà il presidente che racconta, a fin di bene, di un ragazzo impaurito dalle telecamere.
Il suo tesseramento al Cagliari è stato anche oggetto di un’interrogazione parlamentare del deputato PD Marco Nicoletti. Si stima, infatti, che il 70% degli stipendi dei nordcoreani all’estero venga incassato direttamente dal governo. Il deputato, scrive l’Unione Sarda, “conferma che l’invio di lavoratori all’estero fa parte di una vera e propria strategia del Governo di Pyongyang che così può aggirare sanzioni internazionali ed assicurare allo Stato entrate consistenti e in valuta pregiata. All’interno di questa strategia – si legge nell’interrogazione Nicoletti – si colloca senz’altro anche la vicenda di una trentina di giovani talenti calcistici nord coreani arrivati in Italia e Spagna, con l’accordo del governo di Pyongyang”.
Tuttavia, ha spiegato Dominici a Umbria On nel 2017, Han e Choe (l’attaccante ex Primavera della Fiorentina ora all’Arezzo) “sono lavoratori stranieri su suolo italiano, pertanto rispettano le leggi italiane, gli stipendi sono tracciati e vengono versati nel rispetto dei regolamenti direttamente su un conto a loro intestato e sulla somma ricevuta pagano le tasse in Italia, come qualsiasi altro calciatore”.
Già da giovane, Han si è rivelato come un attaccante di buona presenza fisica in area, con buona elevazione sulle palle alte. Non occupa solo lo spazio in area di rigore, però. Va a sfidare i difensori anche sulle fasce e mette a frutto la sua visione di gioco anche in fase di rifinitura. Marco Bagozzi, autore del libro “Con lo spirito Chollima” sulla storia del calcio nella Repubblica popolare democratica di Corea, ne ha parlato all’agenzia stampa Italia come di un potenziale fuoriclasse. Non resta che aspettare
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